ASCOLI PICENO – L’agonia dell’Ascoli Calcio è ufficialmente finita. Il giudice Raffaele Agostini ha dichiarato infatti fallita l’Ascoli Calcio, che ora è in mano ai curatori fallimentari. Finisce oggi dopo 115 anni la storia della società bianconera, la prima squadra marchigiana ad approdare in massima serie dove ha disputato ben 16 stagioni. Finisce oggi anche l’era Benigni, 14 anni di presidenza di cui due in serie A. Quel che resta è solo la grande delusione dei tifosi per questa morte annunciata, che affonda le sue radici in politiche gestionali discutibili che vanno avanti da alcuni anni. Sarebbe oltremodo ingiusto non ricordare come Benigni sia stato il presidente che ha riportato l’Ascoli prima in serie B, nell’anno dei diabolici, poi in Serie A per due stagioni. Un presidente che ha dato tanto ma che ha anche sbagliato tanto, forse mal consigliato, soprattutto nell’ultimo periodo.
L’errore più grande è stato probabilmente quello di non accettare, con l’arrivo delle prime difficoltà economiche, l’aiuto di chi era pronto a dare una mano, magari nella convinzione di poter risolvere la situazione, che invece si è aggravata di anno in anno fino a diventare irreparabile con il triste epilogo odierno inevitabile conseguenza.
Un duro colpo per l’Ascoli calcistica che però deve immediatamente guardare avanti perché non è tutto perduto, anzi. Partendo dal presupposto che nel campionato in corso non ci sono retrocessioni, quindi ci può permettere anche di perdere tutte le partite schierando la Berretti, sarà fondamentale trovare subito delle risorse per finire il campionato. Se la squadra non riuscisse a presentarsi per tre partite verrebbe radiata, e li sarebbe veramente la fine. Si tratta di trovare persone disposte a fare dei sacrifici economici per permettere alla squadra di andare in trasferta, di potersi allenare e soprattutto di poter svolgere le partite casalinghe. Una volta garantita la sopravvivenza in campionato poi la palla passerebbe in tribunale. Grazie al fallimento pilotato una nuova dirigenza può assicurarsi all’asta, entro la fine del campionato e saldando i debiti pregressi con la lega, di mantenere la categoria. Così l’Ascoli potrebbe ripartire ad Agosto 2014 nel campionato unico di serie C, con una società nuova e senza debiti. Questa è la speranza dei tifosi bianconeri, ma per far si che si realizzi occorre mettersi al lavoro da subito.