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d40490ccd2e526999d8bb4cab962736a w h mw650 mhDomenica 22 Dicembre, alle ore 11 si terrà presso la libreria Rinascita la presentazione del libro “I paesaggi”, ultimo lavoro edito da Adelphi dell’artista Tullio Pericoli. Non lo nego, sono molto felice di questo evento e ho voluto inserire un libro illustrato dal maestro in ciascuno dei miei post precedenti dedicati al Natale. Questa volta vi proporrò invece una cavalcata a tema, tutta dedicata a Pericoli, alla sua arte e alla sua capacità magica di trasfigurare con l’illustrazione i sogni provocati in noi dalla letteratura. I libri che vi segnalerò saranno molto diversi ma avranno in comune questa sorta di grazia ulteriore data dalle aree e delicate figura del pittore collese.

 

Comincio citando un classico che amo moltissimo e che dovrebbe essere presente in tutte le case “Allegro ma non troppo”. Il libro di Antonio Cipolla è un divertissment colto e raffinato e le illustrazioni che accompagnano le pagine mostrano lo stile del creatore di Fulvia, divertito osservatore della pochezza umana.

 

Il secondo volume che vi consiglio è invece un piccolissimo carnet pieno di poesia. Come ci ricorda lo stesso Pericoli, quando dovette illustrare il poetico racconto “L’uomo che piantava gli alberi” (che ho citato la scorsa settimana) creò un vero e proprio album di botanica fantastica che avrebbe dovuto accompagnare il volume. Sfumata questa prima idea Pericoli decise di dedicare all’albero una piccola pubblicazione capace, attraverso le trasformazioni della rappresentazione di questo elemento del creato, di attraversare la storia dell’arte occidentale Attraverso l’abero. Una chicca deliziosa!

Terzo testo della serie è un libro che unisce alla sensibilità di Pericoli, la creatività di Stefano Bartezzaghi e la scrittura immaginifica di Massimo de Nardo. Che mestieri fantastici è un “Quaderno Quadrone” che tra immagini e racconto ci affascina e cattura.

Quarto testo che consiglio è invece un libro un po’ diverso. Qui all’artista si è lasciato ritrarre, per una volta tanto dalla penna della narratrice Silvia Ballestra. Le colline di Fronte è un volume ben fatto, curato e che ci rende la storia semplice di un ragazzo che lascia la provincia per diventare uno dei più raffinati cacciatori di volti, capace di coniugare letteratura, arte e attualità con un tratto sognante e delicato.

L’ultimo libro che segnalo è quello che presenteremo domenica, I paesaggi. Un vero catalogo della visione di un territorio che è forma mentis, origine e fine. Una piccola chicca: il volume è dedicato “Alla luce, ai colori, alla natura e alle forme della mia terra natale”.

Leggendo questi libri e ammirando queste pagine non si può non pensare a un passo di Borges (che Pericoli cita nel suo Ritratti Arbitrari):

“Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, di isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto”. 

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