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ASCOLI PICENO – La raccolta dell’oliva tenera ascolana nel Piceno sta andando discretamente bene, in quanto l’oliva c’è e gli agricoltori, per scongiurare i danni provocati dalle mosche, si sono attivati preventivamente adottando dei trattamenti. Questo è quanto emerge da un primo bilancio sull’andamento della produzione dell’olio di oliva tenera ascolana stilato dalla Cia – Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli Piceno.

 

Negli ultimi anni i produttori di oliva da mensa hanno iniziato a produrre i monovarietà da tavola ovvero degli oli, dalle preziose virtù salutari, derivanti dall’oliva tenera ascolana. I produttori di olio da mensa, infatti, hanno cominciato ad utilizzare le olive più piccole, che non venivano raccolte per fare il prodotto da mensa, per produrre l’olio monovarietale di oliva tenera ascolana. “L’olio monovarietale di tenera ascolana – ha spiegato Ugo Marcelli presidente della Cia provinciale – è un grandissimo olio da un fruttato accentuato con sentore di foglie di pomodoro e foglie di carciofo. Un olio, dal sapore lievemente amaro e piccante sostenuto dai polofenoli, veri e propri antiossidanti naturali e dunque ne deriva un olio di grande valore biologico”.

 

Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Borsa Merci di Ascoli il costo della pianta di olivo (Olea europea) in vaso varia dai 3,5 ai 4 euro se di due anni (mt.1,20/1,40) e dai 4,5 ai 5 euro se di tre anni (mt.1,50), mentre in zolla varia da un minimo di 2,6 ad un massimo di 3,2 euro.