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ANCONA – Comincia dalle Marche per una scelta civile e consapevole; prende il via in nove Comuni – Ancona, Ascoli Piceno, Chiaravalle, Fabriano, Fermo, Pedaso, Porto Sant’Elpidio, San Benedetto del Tronto, Senigallia – il progetto “Donazione organi: una scelta in Comune” che presenta la nuova modalità di dichiarazione della volontà di donazione di organi e tessuti. D’ora in poi dunque sarà possibile registrare la dichiarazione di volontà, consenso o diniego, firmando un modulo nel momento di rilascio o rinnovo del documento d’identità.

“Un progetto di grande rilevanza – commenta il presidente della Regione Gian Mario Spacca nel corso della presentazione alla stampa – ulteriore testimonianza dell’altissimo profilo morale della comunità marchigiana, sensibile verso valori di condivisione, generosità e disponibilità. Auspico che il progetto si ampli a tutti i Comuni delle Marche per incrementare ancora di più le donazioni in una regione che già vanta il record a livello italiano per numero di donatori“. Questo anche attraverso i servizi avanzati sanitari della regione per i trapianti, come sottolineato dal direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa. Dopo l’esperienza nella Regione Umbria, testimoniata dal presidente di Federsanità Anci Angelo Lino Del Favero, anche le Marche potranno stipulare questa alleanza tra enti e sanità con lo scopo di informare e facilitare i canali di consenso.

La procedura consentirà di raggiungere in modo progressivo e costante tutti i cittadini maggiorenni, invitati dall’operatore dell’ufficio anagrafe a manifestare il proprio consenso o diniego alla donazione sottoscrivendo apposito modulo. Le espressioni registrate al Comune non verranno indicate sul documento di identificazione, ma saranno trasmesse direttamente e in tempo reale al Sistema Informativo Trapianti. Il colloquio tra il sistema informativo comunale e il Sistema Informativo Trapianti avviene tramite software che ha la possibilità di attivare dalla postazione dell’operatore un server remoto. Questo meccanismo consente di verificare per ogni accertamento di morte con criteri neurologici se il potenziale donatore si era espresso in vita (e in questo caso fa testo la sua volontà negativa o positiva); nell’eventualità che non vi sia stata alcuna volontà dichiarata viene data ai familiari la possibilità di opporsi o meno alla donazione.