SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per Ambiente e Salute nel Piceno i giorni scorsi sono stati sufficiente a ribadire la pericolosità del sito di stoccaggio gas a Porto d’Ascoli; la vicinanza del Tronto e la costante allerta inondazioni evidenziano l’inadeguatezza e l’incompatibilità. “Il restringimento artificiale del letto del fiume ha alterato in modo pericoloso il naturale flusso delle acque, costringendo le stesse in un percorso innaturale: ma un fiume non si ingabbia dentro dei perimetri dettati da valutazioni tecniche, che oggettivamente non sono corrispondenti con la realtà dei fatti. – spiegano i rappresentanti dell’associazione ambientalista. – A causa di queste errate valutazioni si sono sviluppate attività umane là dove non si sarebbero dovute svolgere, compromettendo un equilibrio tra uomo e natura là dove la natura riprende in poche ore ciò che le è stato sottratto con gravissime conseguenze alla sicurezza e alle attività”.
L’eventuale realizzazione di un impianto di stoccaggio sotterraneo di gas in una zona ad alto rischio di incidente catastrofico nel quartiere Agraria a Porto d’Ascoli (zona declassata a medio rischio esondazione per il P.A.I.) rappresenterebbe un reale pericolo per la collettività date gli allarmi e le conseguenze dell’appena trascorsa criticità di maltempo.