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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Inutile parlare di sdemanializzazione. Noi non abbiamo e non abbiamo mai avuto i requisiti per rientrare nella direttiva Bolkenstein. E mandare le nostre aziende all’asta è un atto illegittimo e lo dice la legge”. Lo afferma Emidio Del Zompo, vicepresidente di Operatori Turistici del Piceno e responsabile della sezione concessionari di spiaggia. L’intervento dell’associazione si interseca nella questione della messa all’asta degli stabilimenti balneari sottolinea, infatti, l’articolo 36 del Codice della Navigazione che parlerebbe esclusivamente “di bandi pubblici per la concessione di servizi, ma i concessionari di spiaggia sono concessionari di beni, perché le aree del demanio marittimo non sono paragonabili al suolo pubblico ma ad un bene immobile”.

 

E proprio dall’associazione di operatori turistici, che conta un centinaio di balneari, arriva l’urlo per far rivalere quanto citato nell’articolo 36, scongiurando definitivamente la direttiva Bolkestein. L’invito è rivolto a tutti gli operatori regionali, invitandoli all’appuntamento di sabato 21 dicembre al convegno organizzato all’interno della fiera InGusto, in programma al Forum di Porto d’Ascoli.

 

Ma Del Zompo fa anche il punto della situazione relativamente a tutte le vicende che vedono troppo spesso i concessionari di spiaggia al centro di polemiche: “In troppe occasioni si parla per luoghi comuni a volte anche comprensibili, – spiega – ma non è davvero tutto oro quello che luccica. Da un lato è vero che lo squilibrio dei canoni andrebbe pareggiato e che la differenziazione tra gli chalet storici e gli altri non dovrebbe essere così differente (e ci batteremo per ripristinare uno stato di equilibrio che effettivamente manca) ma è altrettanto vero che la nostra categoria si trova di fronte a tasse aumentate del 150%. Siamo a tutti gli effetti attori principali del turismo e del commercio anche noi e non possiamo essere considerati una categoria a parte“.