“In mio figlio vivrai per sempre” è il racconto di una vita fatto per ricordi e ricognizioni sviscerati pagina dopo pagina dall’autrice italo canadese Rita Ambili-Rivet. Un romanzo molto dettagliato che procede al passo dei fatto, delle storie e delle minuzie necessarie al racconto fedele di un’esistenza del secolo scorso.
Il libro amalgama prosa e inserti poetici che raccordano le varie sequenze. Tutto inizia dai versi di “A mio padre” che riemergono dalla memoria ingiallita, nel passato che rischia di svanire. Ristampato dalla casa editrice picena Librati, il libro che sfiora le 350 pagine ha riscontrato un successo internazionale perchè rappresenta una dedica a tutti gli emigranti nel mondo e ai loro discendenti. Le sue origini, infatti, racchiudono l’animo marchigiano evocato dai nonni paterni di Acquaviva Picena e Offida.
È la storia del padre Guido Amabili (il titolo originario recava “Guido: il romanzo di un emigrante”) dal 1912 ai tempi nostri; la storia di tutti coloro che hanno lasciato la propria terra per piantare radici in un altro paese, tra difficoltà e differenze rimarcate nella memoria storica collettiva del Novecento. Ma nella storia c’è anche l’accoglienza e l’amore, che segna l’inizio di una nuova vita costantemente vissuta nel ricordo di ciò che si è lasciato alle spalle e che, invece, rimane nel cuore.
“All’inizio del secolo la vita dalle nostre parti e non solo non doveva essere molto facile. –scrive Maurizio Giudice in una nota al testo – Non so dirti se ha avuto più coraggio chi ha lasciato tutto e se n’è andato via cercando di migliorare la propria vita e quella della sua famiglia, o chi ha tenuto duro ed è rimasto. In entrambi i casi hanno dovuto lottare per far valere i propri diritti. C’è chi ha lavorato e si è ricostruito una vita poi è tornato al suo paese natale, poi ci sono stati che credevano di guadagnare senza lavorare e dopo qualche anno sono tornati e tanti altri che forse non hanno avuto il coraggio di ammettere la sconfitta, l’orgoglio non ha permesso a loro di tornare e sono vissuti forse peggio di come si trovavano in patria”.
Uno spaccato storico, dal sentore tutto attuale. Chi arriva in Italia in cerca di fortuna e chi la lascia in cerca di lavoro. Il libro di Rita Amabili-Rivet non è solo un fedele racconto di famiglia, ma uno spunto su cui riflettere; il libro, infatti, è stato ritenuto un efficace strumento per comprendere l’animo che muove l’emigrante tanto da essere studiato ed approfondito in Canada, Polonia, Romania e Messico.