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Tredici anni e morire di cancro. E’ ingiusto, crudele e spietato. Nonostante questo i cittadini di Port Clinton hanno mostrato come l’affetto e il calore umano possano colmare un frammento di quel vuoto lasciato dalla malattia. Devin Kohlman aveva parlato con i genitori pochi giorni prima della sua morte raccontando di quanto gli sarebbe piaciuto festeggiare un ultimo Natale con loro. I concittadini hanno deciso che il suo ultimo giorno non sarebbe stato in ospedale, ma con tutto il paese tra canti natalizi, leccornie e abbracci calorosi. Cosi, dimesso improvvisamente dall’ospedale, Devin entra in un vortice natalizio ideato appositamente per lui. La meticolosità dei concittadini è stata tale da aver ricreato persino la neve artificiale sopra ai tetti delle loro abitazioni.

Devin era felice, soddisfatto e pienamente consapevole di quello che era riuscito a ricreare: un vero Natale affettuoso non solo con la sua famiglia, ma con la complicità di un paese intero. Un vero slancio di amicizia da parte di tutte le persone coinvolte nel progetto, che hanno accolto con il cuore il sogno di un bimbo. Il Natale è stato festeggiato con due mesi di anticipo, il 20 ottobre. Devin si è spento pochi giorni fa.