ASCOLI PICENO – Inaugurata sabato nei suggestivi spazi di Palazzo Panichi a piazza Arringo, l‘attesa esposizione Archeologia / Contemporanea_02, Giuseppe Stampone, Eugenio Tibaldi, un progetto che racchiude -tutti rigorosamente site specific- diversi lavori, dei due artisti contemporanei “made in Italy” di fama internazionale. Un bagno di folla, un pubblico eterogeneo, curiosi, addetti ai lavori, studenti, professionisti, gente comune, tutti intervenuti ad ammirare i frutti delle ricerche, delle ispirazioni, delle visioni di Giuseppe Stampone e Eugenio Tibaldi, invitati dall’associazione ArteContemporaneaPicena, propulsore di questo evento degno di lode, reso possibile grazie al loro impegno e al contributo di finanziamenti esclusivamente privati.
Medesimo il punto di partenza: la città di Ascoli con le sue contraddizioni, le sue bellezze, le sue forze contrapposte che si annullano, la sua fatica all’apertura, la voglia di pochi, la stasi di molti, le fabbriche chiuse, la non riconversione degli spazi, la volontà di crescita, l’impegno forte di chi vuole che questa città sia scelta perché offre qualcosa di diverso, il provincialismo di chi vi è arroccato, il desiderio di cambiare di chi ama questi luoghi, arricchito da esperienze maturate altrove, la fiducia di chi è tornato, l’entusiasmo di chi crede nello sviluppo. Profondamente diversi i modi dei due geni contemporanei che adottando linguaggi diversi riescono a dare letture complementari, a formare un uno, perfetto.
Differenti gli approcci, agli antipodi le personalità, eccellenti i lavori, che sapientemente muovono lo spettatore-fruitore tra gli spazi del Museo Archeologico ospitato da Palazzo Panichi, con contaminazioni che si insinuano mirabilmente tra i reperti archeologici del territorio, fino a diventare parte di un allestimento che sembra non poterne fare a meno.
Maestose, materiche, innovative le tele di Eugenio Tibaldi, risultato dei suoi studi sulle due principali ex fabbriche ascolane: la cartiera Mondatori e la Carbon. Fulcro il dualismo che caratterizza questi due edifici e la città a livello cromatico, di materiali, di moti. L’intento è quello di offrire una riflessione, una possibilità al non più, non ancora. Trasposizione di decadenza e stravolgimento sociale contemporaneo, dal nazionale al locale, dal locale al globale.
D’impatto anche il lavoro fotografico dell’artista che marca con dei “segni” bidimensionali arricchiti dalla terza dimensione, il tempo, vite possibile descritte nei versi di Tommaso Pincio. Nè sarà realizzato un volume “Acqua Cheta”, continuum di questo progetto.
Invadente nel senso costruttivo del termine, provocatorio, istrionico, Giuseppe Stampone che crea una serie di opere di forte impatto, lavorando da molteplici punti di vista sul concetto di parcheggio, parcheggio dell’arte, parcheggio di beni, parcheggio di persone, parcheggio a tempo, parcheggio che costa, parcheggio permesso, parcheggio proibito. Parcheggiare per non vedere, parcheggiare per dimenticare, volontà di parcheggiare qualcosa, impossibilità a farlo. Strisce blu intorno alle teche del museo, cartelli stradali confezionati ad hoc con messaggi cinici, profondi, specchio dei nostri tempi.
Lavori fotografici anche per lui: Architettura Fascista dove affronta l’ossimoro della sepoltura dei partigiani in un cimitero di architettura fascista, Welcome to Ascoli, dove traduce lo choc subito nel registrare macchine parcheggiate di fronte a tantissimi monumenti cittadini, un excursus in bianco e nero dove raccoglie ritratti delle tre generazioni ascolane a cavallo del presente.
E non finirà qui: ne scaturirà una guida, la prima di una serie, A come Ascoli, una lonely planet d’artista dove Giuseppe Stamponi raccoglierà letture di Ascoli ad opera di artisti, intellettuali, architetti (a tal proposito da citare il lavoro effettuato da Pablo Castro). Ascoli sarà immessa in un circuito internazionale e è un onore. L’importante sottolineano gli artisti è che questo progetto sia uno dei passi nel percorso di valorizzazione della città e dei talenti che vi abitano. Avrà avuto senso se ci avranno lasciato qualcosa di utile, un motivo per continuare a crescere.
Archeologia / contemporanea_02 sarà visitabile fino al 19 novembre 2013. Dal martedì al sabato dalle 8.30 alle 19.30, la domenica e i festivi dalle 8.30 alle 13.30. Il primo novembre, apertura straordinaria fino alle 19.30. Il costo del biglietto di ingresso è di 2 euro.
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