ASCOLI PICENO – Presentato ieri mattina il progetto “Archeologia/Contemporanea_02 Giuseppe Stamponi, Eugenio Tibaldi”. I risultati saranno resi fruibili da sabato prossimo, 19 ottobre alle ore 18.30, quando negli spazi di Palazzo Panichi, edificio cinquecentesco che affaccia su Piazza Arringo, sarà inaugurato l’evento espositivo, in mostra fino al 19 novembre. Nato dalla volontà di PicenoArteContemporanea, associazione che a maggio con l’apertura di Cantiere ha iniziato la città di Ascoli all’arte contemporanea, regalandole il primo luogo dedicato: una galleria e una biblioteca d’arte, oltre che una fucina di idee che valicano la dimensione aleatoria e si traducono in impegni concreti. Un modo diverso di approcciare, un modo diverso di procedere, un divenire che porta Ascoli Piceno al centro di un’opera grandiosa.
Un’opera che è summa di opere diverse, site-specific di due Artisti con la A maiuscola, Giuseppe Stamponi e Eugenio Tibaldi, che muovendosi dallo stesso punto di partenza, attraverso studio, approfondimento, ricerca, sensazioni, affrontano, si confrontano e dialogano non solo con il luogo ma con l’intera città, portando alla luce criticità proprie della società contemporanea, creando un loro personale sguardo su Ascoli.
L’elemento comune che ha fatto incontrare le eccellenze che hanno reso possibile questa grandiosa opera d’arte è l‘intento di aprire a considerazioni e promuovere azioni, partendo dal locale per spostarsi su un piano più generale di riflessione. Archeologia industriale di un sogno modernista è il lavoro che Eugenio Tibaldi che ha compiuto partendo da due aziende del territorio, o meglio ex-aziende che hanno incarnato il benessere in una città che oggi appare rapita dall’immobilismo, in bilico tra forze contrapposte così equilibrate da generare stallo.
“Quello che vedrete sabato è una possibilità, una riflessione sulla rigidità che a volte andrebbe rivisitata in favore del mediare – afferma l’artista – una possibilità a luoghi fisici che diverrà possibili modi di vivere”. Raccolta di informazioni specifiche, disponibilità reale del gruppo di ArtePicenaContemporanea e poi: “Ho trovato un mondo e mi è scattato il meccanismo che dal raccogliere porta all’astrarmi”. Opere materiche, il contrasto la fa da padrone: il contrasto bianco nero, i colori dell’Ascoli Calcio, il travertino e il carbone, le due aziende che ho indagato, la Mondadori e il bianco della sua carta e la Carbon.
Se il lavoro di Eugenio Tibaldi procede dalla presenza di un’assenza, Giuseppe Stamponi incentra i suoi lavori piceni su una presenza che è un ostacolo: il parcheggio, archeggio a tempo, parcheggio dell’arte, parcheggio delle cose, parcheggio degli esseri umani.
“Mi ha scioccato vedere macchine in primo piano di fronte ai monumenti cittadini ad ostruirne la visuale”. Non gli era mai capitato di vedere nulla del genere nonostante la sua internazionalità e l’essere l’artista che più di altri oggi mette in gioco la complessità del presente, tanto che ne ha fatto un progetto nel progetto “Welcome to Ascoli”, anch’esso parte dell’esposizione al Museo Archeologico, in collaborazione con il fotografo-artista Pierluigi Giorgi. Il confronto tra visioni possibili è anche alla base della pubblicazione di una guida che avverrà a fine mostra: un punto di vista alternativo che si unirà a contributi di architetti, scrittori, intellettuali che daranno una personale lettura della città. L’artista nel suo progetto glocal realizzerà una guida per ogni lettera e la A sarà Ascoli (così come la B sarà Barcellona. Tante personalità saranno coinvolte, tutti conosceranno Ascoli.
“Avrà un senso se andando via lasceremo qualcosa di utile, l’importante sarà che voi giovani portiate avanti la valorizzazione di questa città e contribuiate all’esaltazione dei suoi talenti”. “Nella loro diversità gli artisti hanno affrontato la città di Ascoli con un approccio archeologico, certo con strumenti diversi, ma studiando e scavando minuziosamente nella storia, nella memoria e nella contingenza della città. Se tutta l’arte è stata contemporanea allora possiamo anche dire che tutto il contemporaneo è stato e sarà archologia”.
Queste le parole del curatore dell’evento, Stefano Raimondi che insieme ad Adele Cappelli e alla sua direzione artistica e grazie alla collaborazione di tutto il gruppo di ArtePicenaContemporanea ha permesso ad Ascoli di entrare in un network di contemporaneità intelligente. Siete tutti invitati alla conferenza stampa nazionale che si terrà al Caffè Meletti sabato 18 ottobre alle 12 alla presenza di personalità di rilievo per cultura e spessore nella nostra epoca, nonché all’inaugurazione che si terrà il pomeriggio alle 18.30.