SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una settimana di festeggiamenti religiosi, civili, culturali ed enogastronomici per celebrare il Patrono della città, il cui anniversario del martirio si ricorda il 13 ottobre. “Come noto il martire fu un soldato romano presente nell’Ager Cuprensis che comprendeva ben 12 comuni, – ha spiegato l’assessore alla cultura di Cupra Malaigia – per questo si svolgerà un pellegrinaggio, che unirà i due comuni, al quale parteciperà anche il gruppo storico della città con ben 150 figuranti tra cui il sindaco stesso. La collaborazione sarà sancita dall’intitolazione al Santo di un parco nei pressi della foce del fiume Menocchia”.
“Durante la settimana rievocativa inoltre, le reliquie del santo attraverseranno la nostra città per poi essere benedette dall’alto di Piazza Sacconi dal vescovo Gestori domenica 13. – ha precisato Don Romualdo Scarponi, parroco della chiesa di San Benedetto Martire del Paese Alto – Vorrei intanto ricordare la Tavola Rotonda prevista per domani 9 ottobre dal titolo “Anti Usura”; si svolgerà nella Sala Polivalente della Caritas Diocesana per ricordare Don Francesco e la sua assistenza ai poveri.
“Sarà senza dubbio il paese Alto il cuore pulsante attorno a cui si svilupperanno, l’11 12 e 13 ottobre, mostre, rassegne fotografiche, visite guidate e passeggiate della salute, – ha aggiunto l’assessore Sorge – “Una finestra sulla storia” presso il palazzo Bice Piacentini sarà la mostra sugli scavi archeologici di Piazza Sacconi, via Rossini ed ex scuola Ettore Sciarra, ma non mancheranno anche artisti di strada, spettacoli ed iniziative per il divertimento dei più piccoli (“Gira Giocando” prevista venerdì 11 alle ore 17 e “Adotta un nonno” domenica mattina per l’allegria di nonni e nipoti)”.
Spirito di coesione e calorosa partecipazione il comune denominatore che abbraccerà l’intera popolazione sambenedettese “su dentre”, come amano dire gli abitanti del Paese Alto per indicare il vecchio incasato, sotto l’egida della festa del popolo. È ciò che si augura anche il sindaco Gaspari, che con l’occhio puntato alla macchina organizzativa messa in moto grazie alla collaborazione di sponsor e associazioni del luogo, precisa come il senso di appartenenza e di solidarietà passano costituire il collante per la popolazione sambenedettese in toto. “Il Paese Alto è la nostra identità che man mano viene alla luce, lo dimostrano i resti archeologici che provano l’esistenza dell’antica villa romana presente da ben 2.500 anni; per questo andremo più a fondo nelle operazioni di scavo certi che l’intero borgo celi ancora un lato della nostra natura che non conosciamo”.
Con l’impegno e all’entusiasmo del Comitato di quartiere, dei gestori dei locali del Paese Alto e dei volontari (ben 80 persone dietro le quinte ai fornelli) verrà fuori il vero aspetto umano della festa, grazie all’unione delle forze messe in campo. “Il contributo maggiore proviene dalle attività commerciali che si amalgamano in un tripudio di ottimi menù e degustazioni accompagnate da birre artigianali locali. – ha concluso Sigismondo Gaetani, a nome dell’associazione culturale Amici del Paese Alto e delle attività che partecipano all’evento (Caffè dei Poeti, il Torrione, il Relitto, panificio Giuliani e Caffè Storico) – Lo scorso anno grazie al ricavato è stato acquistato un defibrillatore per la scuola Marchegiani e per tutte le realtà sportive del Paese Alto. Puntiamo soprattutto sulla qualità del prodotto, come la nota pasta Verrigni, che renderà la rassegna molto più di una semplice sagra”.