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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È di questa mattina l’incontro del comandante Michele Castaldo con il team di bagnini che durante la stagione estiva 2013 opera nel tratto della Riviera delle Palme. Una reunion volta a valorizzare l’importanza dell’attività dei bagnini, intesa come primo anello della catena di salvataggio nella zona costiera. Ragazzi e ragazze, molti giovani, che si contraddistinguono per la loro divisa rossa; una nuova leva che sa bene il peso della responsabilità e della sicurezza in mare. 

 

Venerdì mattina di buon’ora presso lo chalet Da Luigi, il comandante Castaldo, gli uomini della Capitaneria di Porto e i bagnini in canottiera rossa con lo staff di formazione hanno fatto il punto della situazione. “Anche se Ferragosto è stato scavalcato, la nostra azione non si è ancora conclusa. – ammonisce il comandante – Bisogna proseguire con la stessa intensità anche se le spiagge non saranno piene come in questi giorni”. L’invito a mantenere la stessa determinazione, summa di abilità e rigidità, in quanto il ruolo del guarda spiaggia risulta essere decisivo.

 

Seppur non sia tempo di bilanci dal momento che si attende metà settembre – come specifica lo stesso comandante – l’emergenza in mare è stata gestita in maniera efficiente; due i decessi dovuti a malori sulla battigia, uno a Cupra e uno a Porto d’Ascoli, che hanno segnato la cronaca della costa medio-adriatica. In merito alla disgrazia di Lido di Fermo, che ha visto l’intervento della Guardia costiera locale, il comandante Castaldo specifica che i secondo la normativa i pedalò di notte “possono rimanere nella concessione senza l’obbligo di essere incatenato per prevenire furti. L’utilizzo – continua – è riservato alle sole ore diurne dopo aver appreso le informazioni di utilizzo e sotto la sorveglianza dei bagnini”.

Se per gli angeli rossi, che ogni lunedì mattina si radunano per fare il punto e che hanno vissuto un’estate responsabile consapevoli del loro impegno, il consiglio di essere persuasivi e convincenti nel vietare il bagno nei corridoi di lancio, che devono essere sempre liberi per eventuali interventi, e la salita sugli scogli perché di estremo pericolo. Infine, una riflessione sull’importanza della comunicazione tra le forze d’azione, che a volte si ritrovano ad apprendere notizie dai quotidiani del giorno dopo piuttosto che in presa diretta.