ANCONA – Buone notizie per i cinque centri antiviolenza e la casa di accoglienza marchigiani. Sono stati infatti incrementati del 23 per cento i fondi a loro destinati. “Abbiamo reintegrato il taglio del riparto precedentemente previsto per l’anno in corso, perché riteniamo prioritaria la funzionalità dei Cav per dare una risposta concreta alle donne vittima di violenza – afferma l’assessore alle Pari Opportunità, Paola Giorgi – Le risorse sono state recuperate da fondi propri dell’assessorato, precedentemente diversamente destinate”.
“È un giusto intervento, ma non è sufficiente: occorre un piano serio che preveda, innanzitutto, un investimento sull’incremento e la funzionalità dei Centri antiviolenza. La nostra Regione, con risorse proprie e una specifica legge dedicata, è in prima linea nell’azione di sostegno alle donne vittime di violenza. Siamo attivi anche nel cercare di reperire risorse esterne, ma sono troppo poche quelle a disposizione. Insieme al Forum permanente contro le molestie e le violenze di genere, organo di confronto prezioso, stiamo lavorando per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e incrementare il dibattito culturale sul tema”.
Sono cinque i Centri antiviolenza, uno per provincia, istituiti dalla Regione per garantire ospitalità, protezione, solidarietà, e soccorso alle vittime di abusi, indipendentemente dalla loro cittadinanza e attraverso la specifica formazione di operatori. Sono a disposizione, a titolo gratuito, di tutte le donne: italiane, straniere o apolidi, vittime di violenza e maltrattamenti fisici e psicologici, stupri e abusi sessuali. Gli esperti offrono servizi di supporto psicologico, consulenza legale, attivazione di interventi di rete e interventi nell’emergenza. I Centri antiviolenza costituiscono, inoltre, un riferimento essenziale per promuovere l’emersione del fenomeno della violenza anche attraverso la pubblicazione dei dati raccolti dall’Osservatorio delle politiche sociali. Attività che contribuisce a migliorare la qualità dell’accoglienza e la risposta dei servizi territoriali per le vittime di violenza, oltre a favorire azioni più incisive di prevenzione. È quindi in via di definizione una scheda unica di rilevamento dei dati di afflusso e di utenza, da parte delle donne marchigiane, nei Centri antiviolenza. “Un dato molto importante – sottolinea l’assessore Giorgi – che ci permette di monitorare, in modo omogeneo e condiviso con gli altri attori del territorio, il reale utilizzo dei Cav e di avere così un quadro chiaro dell’emergenza violenza di genere nella nostra regione”.