GROTTAMMARE – Questo il verdetto dell’assemblea pubblica durante l’animato incontro di ieri sera, lunedì 19 agosto, nella sala consiliare grottammarese, dove si riunirà nuovamente il mese prossimo per entrare più nel dettaglio delle tre proposte alternative di realizzo. La riunione era stata in principio convocata con lo scopo di fare il punto della situazione circa la riqualificazione della zona occupata già da tempo dall’azienda produttiva Cardarelli, nello specifico posta a ovest del parcheggio della stazione ferroviaria e rispetto alla quale dal 2006 vige un accordo di programma pubblico-privato che impegna l’attuale proprietario dell’area (Gedaf srl) alla realizzazione di una serie di opere pubbliche tra le quali, appunto, un parcheggio seminterrato, in virtù di un cambio di destinazione urbanistico assistita.
L’idea non accolta dai residenti, di spostare il parcheggio in via Matteotti, ha portato alla nascita di nuove proposte rientranti comunque nei parametri previsti dalla normativa legata agli accordi di programma. Ne sono emerse in scala:
1- Riqualificazione e miglioramento sicurezza stradale ingresso città Grottammare nord
2- Riqualificazione lungomare zona centro (tratto piazza Kursaal chalet Savana)
3- Riqualificazione via Matteotti.
Altri gli accorgimenti e le soluzioni, inoltre, messi sul banco dai cittadini, come precisa il sindaco Piergallini – Nel corso della discussione l’intervento di alcuni cittadini ha fatto emergere alcune indicazioni tra cui la riqualificazione di piazza Stazione e della pineta Ricciotti. Cercheremo di tenerne conto, dopo le dovute valutazioni che spettano ai tecnici.
Conteggi e valutazioni che saranno oggetto della prossima assemblea indetta per settembre. Ma già dai primi ragguagli si può azzardare a quanto corrisponde l’investimento: quello privato in opere pubbliche ammonterebbe a circa 1.100.000€ (valore stimato del parcheggio), a cui si aggiunge il fondo di circa 300.000€ accantonato dal Comune per l’acquisto previsto di 6 appartamenti destinati all’edilizia sociale ceduti a prezzo di costo, impresa però a cui si è rinunciato in termini di realizzazione e consegna. Infine oggetto del dibattito anche il destino di via Pontelungo, che riscontra forti disaccordi tra addetti ai lavori e cittadinanza, in ballo tra promiscuità del transito e pedonalizzazione dell’area.