SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Anghiò è un primo tentativo di creare un “circuito” che coinvolga, integrandoli tra loro, diversi settori legati al mare, al turismo e all’economia del territorio locale. Ne è convinto Gian Luca Gregori, preside della Facoltà di Economia “G. Fuà” dell’Università Politecnica delle Marche. “Attorno ad Anghiò ed al pesce azzurro confluiscono naturalmente pescatori e commercianti ittici ma anche ristoratori, albergatori ed altre filiere agroalimentari, come quella del vino e dell’olio”.
Poiché l’approccio della Blue Economy trova, in Anghiò, un naturale sviluppo operativo, durante la kermesse l’Università Politecnica delle Marche ha analizzato le relazioni tra le varie filiere interessate alla manifestazione ma anche gli impatti sociali ed economici: nelle giornate della manifestazione sono state infatti realizzate interviste personali condotte presso gli stand e sono stati compilati 309 questionari. Valutare in termini di ritorno una manifestazione significa- sottolinea il Preside della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche – attribuire una misura ai benefici complessivi che essa determina, diretti e indiretti, inclusi quelli immateriali e d’immagine per la destinazione che la ospita. Abbiamo cercato di valutare gli impatti economico-sociali dell’evento, l’incremento della notorietà della destinazione, l’indagine di customer satisfaction ha approfondito il profilo socio-demografico dei visitatori, il bacino d’attrazione dell’iniziativa ed il livello complessivo di soddisfazione.