SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sta per partire una nuova avventura per la viaggiatrice solitaria sambenedettese Raffaella Milandri. Dopo aver vissuto con gli Innuit sui ghiacci, cercato acqua con i Boscimani nel deserto del Kalahari, esplorato la foresta pluviale con i Pigmei ed essere stata adottata da una tribù di Nativi Americani, la nota scrittrice e fotografa, nonché attivista per i diritti umani, partirà per la Papua Nuova Guinea la notte di domani 10 agosto. Una volta arrivata dall’altra parte del mondo, ad accoglierla sarà il futuro console incaricato dall’Ambasciata Italiana in Australia a cui la Milandri porterà i saluti, oltre che del sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari, anche del primo cittadino grottammarese Enrico Piergallini e dei due Club Lions della città, Host e Truentum, insieme a quelli del Governatore del Club Di Vito. Non è un paese sicuro per una donna sola – avverte il rappresentante italiano in Papua Nuova Guinea Simon Nutley.
Sarà un viaggio all’insegna dei diritti umani – vuole precisare la giovane viaggiatrice – la Papua Nuova Guinea è un paese crudele nei confronti delle donne: oltre il 50% sono vittime di stupro, mentre il 66% di violenze domestiche. È proprio dopo l’uccisione di una turista australiana e lo stupro di una ricercatrice americana, nello scorso maggio, che il Primo Ministro Peter O’Neill ha reinserito la pena di morte con fine di dissuasione. Andrò alla ricerca soprattutto delle indigene del paese, per ascoltarne le storie. Voglio raccogliere più testimonianze possibili, affinché possano essere d’aiuto alle vittime di violenza.
Va ricordato che delle 6000 lingue parlate nel mondo, 1000 provengono da questa terra dai tratti ancora primitivi ed ancestrali. Qui vivono gli ultimi antropofagi e lo scorso anno ben 29 persone sono state processate per cannibalismo.
“Ho paura – confessa lei – ma questo è il presupposto per avere coraggio, considero filosofia personale la sfida ai miei limiti. Sono estremamente curiosa di esplorare quei luoghi, ma userò la massima prudenza. Viaggerò in solitaria come sempre, portando con me scorte di medicinali e abiti informali per non dare nell’occhio. A farmi compagnia le inseparabili macchina fotografica e videocamera!.