SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nuovo record negativo per il triangolo San Benedetto – Monteprandone – Grottammare per l’auo-trasporto. Sono i dati dell’indagine condotta da Fita/Cna della provincia di Macerata sulle imprese iscritte all’Albo degli autotrasportatori di merci per conto di terzi della provincia di Ascoli Piceno.
La rilevazione e la successiva aggregazione di dati con quelli risultanti dalle ricerche effettuate nel 1999, 2001, 2007, 2010 e giugno 2013, forniti da Aci, Istat, Aiscat, Isfort e Airp, sono state effettuate sulla base delle seguenti articolazioni: numero d’impresa per comune e ragione sociale, percorrenza chilometrica, parco veicolare, andamento del fatturato e delle tariffe. Ciò che si può dedurre è che si è trattato di cinque anni senza respiro per le imprese addette all’autotrasporto, e il 2013 non mostra ancora segnali di ripresa: 595 le società iscritte (contro le 700 del 2007), facendo registrare un saldo negativo complessivo di 105 tra natalità e cancellazione. Sotto il profilo della distribuzione territoriale emerge, invece, che il comune in cui si ha una maggiore presenza di imprese di autotrasporto è San Benedetto del Tronto con 152 unità, seguito da Ascoli Piceno con 96, Monteprandone 58 e Grottammare 55 ( questi dunque i 4 comuni che godono di maggiore rilevanza trasportistica col 61%).
“Notiamo nella specifico che nella nostra provincia il parco veicolare attuale è di 1.842 per conto terzi e di 17.015 conto propri e se vi si aggiungono i restanti mezzi comuni (autoveicoli, motocicli ecc) si arriva ad un totale di 187.040 veicoli complessivi immatricolati, più precisamente la provincia di Ascoli detiene la media del 2,19% del parco veicolare complessivo per nucleo familiare contro l’1,90% rispondente alla media italiana – precisa Giuliano Rocco responsabile FITA – Inoltre sempre sulla base delle 80 imprese analizzate abbiamo rilevato, in diversi periodi dell’anno, i tempi di percorrenza medi necessari per gli spostamenti nel tratto maceratese e femano/ascolano, lungo la SS16, e da questa analisi scaturisce che la velocità media nel 2012, rispetto al 2001 è scesa di 4,8Km orari, e di 6,7Km/h rispetto al 1999″.
Per il settore trasporti tutto il quinquennio ha rappresentato un andamento di grossa difficoltà, sulla scia della crisi generale dell’economia italiana. Per questo a prevalere, guardando al futuro, sono le prospettive negative (per il 73%); sconcerto per l’aumentata pressione fiscale, aumento delle assicurazioni e delle autostrade, prezzo del gasolio fanno pertanto vivere una fase di forte criticità sia dal lato dell’offerta che della domanda.
“Come Cna – chiosa il direttore provinciale Francesco Balloni – siamo impegnati, grazie anche al tavolo voluto dal Prefetto, a dare la massima collaborazione a istituzioni e forze dell’ordine per radicare la cultura del rispetto delle regole e della legalità. Per le nostre imprese questa è una sfida di competitività, vista la presenza di vettori che operano chiaramente in regime di concorrenza sleale, ma anche di sicurezza per tutti i cittadini visto che il mancato rispetto delle regole quotidianamente sulla strada si dimostra un gravissimo pericolo per operatori ed utenti”.