ANCONA – I giovani con meno di 35 anni concorrono al Pil della regione Marche per il 17,2 per cento, vale a dire 6,3 miliardi di euro. Insomma, si tratta di risorse che “andrebbero valorizzate – spiega presidente Unioncamere Marche Adriano Federici – per evitare di lasciarli andare all’estero”. Disaggregando i vari settori economici, il contributo dei giovani al Pil delle Marche, è concentrato sopratutto nel terziario dove si concentrano i tre quarti dei giovani imprenditori e dei dipendenti under 35.
Secondo il rapporto “Giovani, imprese e lavoro 2013”, realizzato dall’Unioncamere, ad avere meno di 35 anni è il 34,5 per cento dei marchigiani. A lavorare, tra i 15 ed i 35 anni, è il 49,9 per cento dei giovani mentre il 16,7 per cento è disoccupato e tutti gli altri studiano oppure hanno rinunciato a cercare un lavoro pur avendo abbandonato la scuola. Un contributo importante all’economia marchigiana viene dai giovani imprenditori under 35: sono 17.570, pari al 10 per cento del totale degli imprenditori marchigiani. Inoltre nel 2012 il loro numero è ulteriormente aumentato grazie ai 3.261 giovani che hanno avviato un’attività mentre soltanto in 1.626 hanno deciso di arrendersi e chiudere bottega. Fa riflettere il fatto che, secondo l’indagine Unioncamere, oltre la metà dei giovani imprenditori che hanno aperto un’azienda nell’ultimo anno, lo ha fatto investendo meno di 5 mila euro mentre un altro 27 per cento ha investito una cifra compresa tra i 5 e i 10 mila euro.
Una soluzione per sostenere le giovani imprese? Secondo Federici è la formula dell’apprendistato. “Vanno inoltre rilanciati i servizi per l’impiego coinvolgendo sul territorio anche il sistema camerale. Utilizzando il sistema Excelsior e il Registro delle imprese, le Camere di commercio possono raggiungere in maniera mirata le aziende segnalando quelle professionalità che stanno cercando. Per quanto riguarda la nuova imprenditorialità giovanile, va favorita la nascita di nuove attività promuovendo servizi che incoraggino l’innovazione, prevedano un facile accesso al microcredito e accompagnino le neoimprese sui mercati”.