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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le dipendenze sono il male della società e quella del gioco d’azzardo è una delle nuove patologie dell’attualità. Per questo la cooperativa sociale Ama Aquilone ha avviato, dall’ottobre 2012, un ambulatorio per il trattamento del gioco d’azzardo patologico “Rien ne va plus” che da oggi si arricchisce di un sito web dedicato per offrire agli utenti un migliore e capillare intervento d’aiuto.

Il servizio gratuito è rivolto a giocatori problematici e alle loro famiglie al fine di offrire loro percorsi di sostegno e counseling che supportino l’inasprimento di questa emergenza sociale. Oltre alla sede ambulatoria in via Pasubio 72 a San Benedetto del Tronto, le persone interessate potranno consultare il sito web per prendere coscienza della patologia attraverso informazioni sui rischi e sulle possibili cure del gambling; un portale dove trovare numeri su scala nazionale e locale, ma anche consigli per la prevenzione e terapie per porre un freno al gioco d’azzardo tout court, dalle slot al Lotto, dai Gratta&Vinci al Bingo, coordinate dalla dottoressa Paola Modestini.

“Con questo sito miriamo ad arrivare a un’informazione aggiornata continuamente, a più livelli e rivolta a un maggior numero di persone. – spiega la dottoressa coordinatrice di Rien ne va plus – Nonostante la nuova legge imponga l’esposizione, in ogni sala da gioco, del numero verde nazionale che fa riferimento ai numeri locali, – prosegue – è necessario agire prima che si arrivi al problema, facendo un’opera di prevenzione”.

Dal 2008 al 2011 il Sistema sanitario Territoriale Dipendenze Patologiche in via Manara (STDP), presso l’ospedale, ha avuto 40 contatti e 13 soggetti in carico per i quali sono iniziati i trattamenti che prevedono colloqui individuali e con i familiari. Il dato regionale aggiornato al 2011 conta 170 utenti e le stime evidenziano che il giocatore tipo è maschio e adulto, ma questo fenomeno che si sta radicando nell’attuale sistema sociale è necessario sensibilizzare anche i giovani. Infatti, l’unità di strada, nell’ambito progetto dei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale 21 in collaborazione con il STDP, l’Area Vasta 5, Zt 12 e la Regione March, ha promosso una ricerca sui giovani e il gioco d’azzardo durante la campagna “Ti piace perdere facile?”; i dati dimostrano che su un campione di 391 studenti di età compresa tra i 14 e i 23 anni hanno scattato una fotografia del territorio.

Il 5,8% del campione preso in esame ha dichiarato di avere uno o entrambi i genitori che giocano troppo, mentre il 5,9% ha detto di aver pensato di smettere senza mai riuscirci e l’8,8% di aver giocato una somma maggiore di quanto si era prefissato. Il 17, 6% degli intervistati ha dichiarato di giocare con frequenza più che settimanale per soldi, il 13,3% si è cimentato in scommesse sportive, mentre l’8% con il lotto e le lotterie varie. I dati emersi dalla componente adulta non sono confortanti; il 17% tra operai (20,2%), impiegati (14,4%), pensionati (10,1%), disoccupati (10,1%) e liberi professionisti (7,2%) ha dichiarato di aver giocato una somma di denaro maggiore di quanto si era prefissato e il 6,7% ha scommesso in una sola volta una somma maggiore a 50 euro. Solo il 6,3% ha pensato di smettere senza riuscirci e l’11,1% degli intervistati ha dichiarato di essersi sentito in colpa per aver perso il controllo.

Di fronte a questo spaccato di numeri, le casistiche reali diramano un reale grido di allarme a cui poi riparo. Proprio con questa finalità si colloca l’ambulatorio sambenedettese e il sito web che accorcia le distanze della rete di sostegno e aiuto, raggiungendo gli interessati, anche solo per un consulto e un chiarimento, direttamente a casa.