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Uno dei rimedi in auge è la sigaretta elettronica. Attualmente stanno spuntando ovunque negozi che danno da fumare vapore. Un giro d’affari che giunge a 500 milioni di euro, 80 milioni soltanto in Italia. Una crescita esponenziale di un franchising che secondo il mio modesto parere è destinato a calare nei fatturati. Questo perché le persone ricorrono alla sigaretta elettronica per smettere e se smetteranno, non acquisteranno più il liquido, se al contrario non smetteranno, ricominceranno a fumare. Per non parlare del passaparola che sortisce effetti negativi sulla novità.

La sigaretta elettronica aiuta davvero a smettere di fumare? Innanzitutto per il fumatore è molto difficile separarsi dalla sua amata sigaretta, e quella elettronica spesso non lo conforta. Le percentuali non parlano in modo chiarissimo, infatti con l’utilizzo della sigaretta elettronica, smettono di fumare circa il 55% dei soggetti. Un percentuale non trascurabile, ma comunque non efficace al 100%. Fatto sta che la sigaretta elettronica contiene percentuali di nicotina inferiori (nel caso in cui si volesse procedere con una graduale riduzione di nicotina), ed è considerata ecologica perché non produce catrame e fumo passivo. Il dibattito sul nuovo metodo è destinato a durare.