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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Doveva iniziare lo scorso lunedì, ma il ripascimento ha preso il via solo oggi; nonostante il nulla osta della Regione e del Genio Civile, alla base del ritardo la richiesta da parte dell’Arpam di procedere ad alcune analisi approfondite sulla rena proveniente da Porto San Giorgio. “Forse il grigio burocrate che chiedeva ulteriori controlli sulla sabbia per il ripascimento aveva ragione. – avanza il Pdl – Infatti questa mattina la nostra città è stata costretta a fornire un’immagine inquietante per la località balneare”.

Sì, perché i lavori che coinvolgono il tratto di litorale dalla foce dell’Albula alla concessione 4 iniziati quest’oggi hanno causato alcune problematiche come “sabbia maleodorante, mare nero e minacciosamente schiumoso”. E a rincarare la dose i dubbi sulla scelta di operare un’importante azione di ripascimento a metà luglio, seppur garantendo l’ultimazione in cinque giorni lavorativi.

Un fenomeno poco gradito da cittadini e turisti che hanno scelto la Riviera delle Palme per le loro vacanze. “Non bastava la tassa di soggiorno, non erano sufficienti i parcheggi a pagamento aumentati nel costo e nel numero, – prosegue il gruppo consigliare Pdl – ci mancava questa chicca e questa amministrazione ha guardato bene di non farsela sfuggire”.

Sulle perplessità sollevate da alcuni bagnanti circa il colore della sabbia, interviene immediatamente l’Amministrazione comunale che ritiene opportuno sottolineare che il problema è di natura esclusivamente estetica ed è dovuto dalla scarsità di ossigeno con cui entra in contatto, assicurando il colore naturale dopo essere stata distribuita. Sempre dall’Amministrazione la conferma che “i materiali trasferiti sull’arenile di San Benedetto sono stati oggetto di scrupolose analisi da parte dell’Arpam che ne hanno confermato la compatibilità con l’uso che se ne sta facendo”.