Quattro racconti di uomini che incontrano dei gatti e di gatti che guardano gli uomini e illustrano le proprie uguaglianze e diversità: Lucilio Santoni in questo volume arricchito dalle delicate e buffe illustrazioni di Tamara Carucci, rivela tutto il suo amore per questi inafferrabili felini e cerca di descriverne mondo, i miti, i paradigmi esistenziali. Non solo amici dal manto caldo che consolano l’anima, in alcuni racconti i felini sono anche la voce narrante, per ribaltare il punto di vista delle cose e per dimostrare che Bipedi e Quadrupedi, così come possono convivere e volersi bene, così possono affrontarsi su di uno stesso livello.
Tra riflessioni poetiche e spunti letterariamente interessanti, i gatti dunque non risultano poi così alieni dagli umani, entrambi cercano costantemente l’amore e un posto nel mondo, si avvicinano e si allontanano, affrontano morte e sofferenza e imparano a rispettarsi l’un l’altro. Quando i loro universi poi coincidono, possono accadere cose magiche, come appunto, far spuntare le ali sulle loro schiene, e generare sentimenti difficili da dimenticare.
Questo libro è chiaramente un atto d’amore verso i gatti: è dedicato a Camillo, Calimero e Clementina. Chi sono? “Sono alcuni dei gatti che hanno attraversato la mia vita e mi sono rimasti più nel cuore.”
Ci sono due frasi nel libro che mi hanno particolarmente colpito e vorrei che lei li sviluppasse per noi. Il primo è del gatto poeta che pensa: «Sono parole i nostri miagolii incomprensibili?» “Confermo: è una frase importante. È l’incontro col totalmente altro che dobbiamo imparare; anche se l’altro parla una lingua incomprensibile, anche se si comporta diversamente da noi, anche se non crede nel nostro Dio, anche se miagola o abbaia.”
Il secondo è una riflessione: «… un tempo umano e gattesco insieme. Che forse è il tempo della serenità» “Il gatto non ha ansia di futuro, non anela a un’altra vita. Vive il presente e quando il presente è bello lui è sereno. Cosa che noi umani difficilmente siamo e, invece, dovremmo imparare.”
Nell’ultimo racconto, che dà anche il titolo al volume, la storia del bipede e del quadrupede ha un forte sentore di autobiografia, ed è triste e consolante insieme: è da questa vicenda che ha trovato la genesi il suo libro? “No, il libro era nato prima. Poi, quando il quadrupede è morto, e il bipede ero io, non ho potuto non scrivere quella narrazione, anche per elaborare il lutto.”
Titolo: Come spuntano le ali sul dorso dei gatti Autore: Lucilio Santoni Editore: Marte Editrice pagine: 61 prezzo: 12.00 euro