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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo le puntualizzazione dell’Amministrazione comunale apparse ieri sulla stampa, Legambiente rivendica la professionalità e la scientificità delle sue analisi. “Le polemiche non ci appartengono – incalzano con un comunicato stampa – ma è nostra intenzione collaborare con le istituzioni, così come abbiamo dimostrato, per risolvere insieme le criticità emerse nei nostri monitoraggi”.

 

Infatti, in riferimento alle polemiche sorte a seguito delle comunicazione dei dati relative alle analisi effettuate dai biologi di Goletta Verde lungo la costa del Comune di San Benedetto del Tronto all’altezza del torrente Ragnola, si specifica che i tecnici di Legambiente eseguono il controllo dello stato di qualità del mare e delle coste con particolare attenzione al rischio di inquinamento causato dalla mancanza o inadeguatezza del servizio di depurazione. La determinazione dei singoli punti avviene attraverso la raccolta d’informazioni sul territorio da parte dei circoli locali di Legambiente e delle segnalazioni dei cittadini attraverso il servizio sos Goletta. E l’intervento di Goletta Verde rappresenta un’istantanea che non vuole sostituirsi alle analisi continuative preposte dalle istituzioni, ma che comunque segnala una problematica che deve necessariamente essere approfondita.

 

“I prelievi sono stati svolti poco prima che il torrente Ragnola sfociasse in mare nel tratto che attraversa la spiaggia, un litorale affollato e con la presenza di bagnanti, tra cui bambini, anche nel fiume stesso, su cui tra l’altro non c’era nessuna indicazione di non balneazione come riscontrato dai tecnici di Goletta Verde. – sottolinea Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – Le successive analisi hanno rilevato valori elevati dei parametri microbiologici monitorati ad indicare la presenza di contaminazione fecale molto probabilmente derivante da scarichi non depurati. Noi non assegniamo patenti di balneabilità, ma laddove emergono dati critici e non sottovalutabili sulla presenza di cariche batteriche è bene andare oltre le polemiche e cercare di individuare e risolvere la causa anche per salvaguardare la salute dei bagnanti. Ed è questo proprio l’obiettivo del nostro lavoro, con la piena collaborazione all’approfondimento delle problematiche legate al mare, anche di concerto con le amministrazioni”.

Intanto, però, tornano balneabili le acqua antistanti la foce del torrente Albula. L’Arpam di Ascoli Piceno ha infatti comunicato stamane l’esito dei nuovi prelievi effettuati l’otto luglio e dai quali risulta che i valori degli inquinanti sono rientrati nei limiti di legge. Su proposta dello stesso organo di tutela sanitaria, dunque, il sindaco Giovanni Gaspari ha firmato l’ordinanza che revoca il precedente provvedimento di divieto di balneazione alla foce del torrente emesso il primo luglio scorso.