SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Festeggiata alla Palazzina Azzurra la liberazione della città dal nazifascismo da parte delle truppe alleate; martedì 18 giugno, infatti, è stato celebrato l’inizio della vita libera e democratica alla presenza delle autorità, dei cittadini e di coloro che, provenienti da altre realtà del mondo, hanno acquisito la cittadinanza italiana o che sono nati in Italia da famiglie proveniente dall’estero. Lo stesso neoministro per l’integrazione Cécile Kyenge, ricevuto l’invito alla cerimonia, ha inviato una lettera nella quale invita a intendere le differenze di origine non come un limite, ma come un valore.
“Come amministratori – è intervenuto il sindaco Giovanni Gaspari – abbiamo il dovere di diffondere l’opportunità che la legge offre ai cittadini stranieri nati in Italia di fare la scelta democratica di diventare italiani. Oggi festeggiamo anche la Liberazione di San Benedetto – ha proseguito – non è superfluo ricordare che la Liberazione della città è un valore che va conservato, coltivato e aiutato a crescere per far sì che le nostre radici non vengano estirpate ma, al contrario, rafforzate per condividerne la valenza con i nostri nuovi concittadini“.
Per questo ha partecipazione all’iniziativa il Circolo dei Sambenedettesi; è intervenuta il presidente Benedetta Trevisani che ha svolto un’analisi semantica più che storica: “Libertà e liberazione – ha infatti detto – hanno significati diversi ma una radice comune e la prima si conquista attraverso la seconda. Oggi celebriamo l’azione della liberazione, ovvero l’impegno di molta gente e il sacrificio di molti partigiani che sono morti per l’idea sublime di libertà“.