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Cartelloni pubblicitari, bar, pensiline degli autobus, luoghi pubblici sono oggetto continuo di pubblicità con espliciti richiami sessuali che il nostro cervello percepisce come messaggi erotici. Ma la verità è gli specialisti del marketing focalizzano la loro campagna proprio sulla nostra curiosità sessuale e la incanalano studiandone colori, forme, packaging, modelli e comunicazione.

Ogni persona percepisce milioni di informazioni, ma quelle che riesce a trattenere sono quelle che maggiormente suscitano il nostro interesse. Noi affidiamo un contenuto emotivo a tutto, tanto che il 95% delle nostre scelte quotidiane sono condizionate dalle emozioni.

Dietro al messaggio pubblicitario gli specialisti si inventano delle tecniche persuasive che possano essere suggestive e manipolare la persona incidendo sulla sua scelta. Il corpo delle donne nelle pubblicità è indubbiamente un elemento di fondo principale. In poche parole è di default e nonostante si lotti per evitare la mercificazione della passera, si continua a pubblicizzare tutto attraverso il corpo e a diffondere messaggi attraverso le donne. Laura Boldrini a questo proposito ha dichiarato: “È inaccettabile che in questo paese – ha spiegato la presidente della Camera – ogni prodotto, dallo yogurt al dentifricio, sia veicolato attraverso il corpo della donna. In Italia le multinazionali fanno pubblicità usando il corpo delle donne mentre in Europa le stesse pubblicità sono diverse. Dall’oggettivazione alla violenza il passo è breve. Serve più civiltà ponendo delle regole. Basta all’oggettivazione dei corpi delle donne perchè passa il messaggio che con un oggetto puoi farci quello che vuoi”.