Questi i film presenti in sala da giovedì 9 Maggio. “La Casa“, remake/rivisitazione del film cult di Sam Raimi. Mia e David sono due fratelli che hanno perso da poco la madre. Un giorno i due fratelli si riuniscono insieme ad alcuni amici in una capanna di montagna e, quando viene trovato il Libro dei Morti, Mia subisce gli effetti di una specie di possessione demoniaca. Regia di Fede Alvarez, con Jane Levy, Shiloh Fernandez e Lou Taylor Pucci.
“L’uomo con i pugni di ferro“, debutto alla regia del rapper RZA, parla di un fabbro ai tempi della Cina feudale che è pronto a costruire armi di ogni genere e ad assoldare guerrieri ed assassini esperti di arti marziali pur di difendere il proprio villaggio. Nel cast Eli Roth, Russell Crowe e Lucy Liu. Presentato da Quentin Tarantino, a cui la pellicola, per estetica e costruzione, si ispira.
“Confessions” del giapponese Tetsuya Nakashima. l’insegnante Moriguchi medita un proprio personale piano per vendicare la morte della figlia, uccisa dalla violenza insensata di due suoi alunni, conscia del’inutilità di farsi giustizia tramite i canali legali.
“No – I giorni dell’arcobaleno“. Nel 1988, il dittatore militare cileno Augusto Pinochet e’ costretto a indire un referendum allo scopo di rimanere alla guida del paese. I leader dell’opposizione convincono un giovane e audace pubblicitario a condurre la campagna per il NO. Con pochi mezzi a disposizione e sotto il controllo costante del dittatore, il pubblicitario e il suo team concepiranno un ambizioso progetto per vincere le elezioni e liberare il paese dall’oppressione. Nel cast il bravissimo Gael García Bernal.
“Fire with Fire” di David Barrett, con Josh Duhamel, Rosario Dawson, Bruce Willis e Vincent D’Onofrio. Un vigile del fuoco entra in azione, quando viene minacciato da un uomo. Il vigile dovrà testimoniare contro di lui al processo, incriminandolo.
“Mi rifaccio vivo“, regia di Sergio Rubini con Emilio Solfrizzi, Neri Marcorè, Pasquale Petrolo, Vanessa Incontrada e Sergio Rubini (anche in veste di attore). L’esilarante storia dell’imprenditore Biagio Bianchetti, proprietario della BB magazzini e della sua eterna rivalità, cominciata sui banchi di scuola, con il fortunato e affascinante Ottone Di Valerio.
“20 anni di meno“. Il film racconta l’incontro tra Alice Lantins, 38enne donna in carriera, e Balthazar, un affascinante ventenne. Notando come l’atteggiamento dei colleghi nei suoi confronti sia notevolmente mutato e rendendosi conto che l’avere un fidanzato più giovane potrebbe aiutarla nella promozione, Alice è costretta a una messa in scena dalle inattese conseguenze. Regia di David Moreau.
“The Parade – La Sfilata“. Un omofobico gangster serbo finisce per sacrificare se stesso per proteggere la libertà gay nel suo paese. Radmilo e Mirko sono giovani di successo con la colpa di essere una coppia gay, e sarebbero stati una coppia felice altrove se non in Serbia. Cercano di vivere discretamente, ma ogni giorno subiscono abusi da parte della maggioranza omofoba. Inoltre, Mirko è un attivista dei diritti gay, e il suo sogno è quello di organizzare il primo evento PRIDE a Belgrado. Regia di Srdjan Dragojevic con Nikola Kojo e Milos Samolov.
“Anime nella nebbia” di Sergei Loznitsa. Frontiere occidentali dell’Unione Sovietica, 1942. Un treno è deragliato non lontano dalla città, dove Sushenya, un operaio ferroviario, vive con la sua famiglia. L’innocente Sushenya viene arrestato con un gruppo di sabotatori, ma l’obiettivo ufficiale tedesco prende la decisione di liberarlo. Le voci del tradimento di Sushenya si diffondono rapidamente…
“Bellas Mariposas“. Il film, per la regia di Salvatore Mereu, racconta la storia di Cate e Luna, due adolescenti nel fiore della loro prima adolescenza piena di sogni, di paure, di titubanze. Si affacciano alla vita, riuscendo a sognare nonostante la bruttura della periferia in cui vivono.
Concludiamo con l’italiano “Sta per piovere” di Haider Rashid con Lorenzo Baglioni. Said, un giovane sicuro e ambizioso, nato e cresciuto in Italia da genitori algerini, studia e lavora come panettiere part-time. A seguito del suicidio del direttore della fabbrica in cui lavora suo padre Hamid, la famiglia si trova di fronte alla lacerante realtà di non poter rinnovare il permesso di soggiorno, come fa da trent’anni, e riceve un decreto di espulsione. L’Italia, il paese che Said ha sempre considerato suo, appare ora come un muro di gomma che lo spinge a “tornare a casa”, in Algeria, luogo che lui non ha neanche mai visitato. Nel tentativo di trovare una soluzione, Said si appella agli avvocati, ai sindacati e alla stampa, cercando di portare attenzione su un problema concreto e sempre più presente nella società italiana; questo percorso lo porterà attraverso i meandi di una burocrazia legislativa retrograda e alla riconsiderazione della sua identità, riflettendo su un dilemma profondo: rimanere in Italia clandestinamente o partire per l’Algeria con la sua famiglia, aiutandola a ricostruirsi una vita nel paese che ha lasciato trent’anni fa?