SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Arrestata, nell’ambito dell’operazione Oro Rosso dei carabinieri sambenedettesi, una banda di sette rumeni specializzata in furti di rame. Il colpo era stato messo a punto in alcune aziende del settore fotovoltaico di Marche, Lazio e Abruzzo; la mente un imprenditore edilizio rumeno 33enne residente ad Ascoli Piceno che, secondo la ricostruzione, individuava di volta in volta gli obiettivi e coordinava i furti dei sei connazionali.
Da tempo i militari dell’aliquota operativa, diretta dal tenente Saverio Loiacono e dal capitano Giancarlo Vaccarini, avevano in corso una complessa attività d’indagine per porre fine a questo tipo di reati di caratura nazionale. Il furto di rame, infatti, avrebbe portato ai malviventi elevati introiti, ma alle aziende colpite causerebbero pesanti risvolti sociali, interrompendo energia, trasporti su rotaia e telecomunicazioni, acquedotti e impianti di depurazione. In questo caso la banda, esperta in furti negli impianti di energie alternative, ha consumato l’ultimo reato a Cesolo di San Severino Marche in provincia di Macerata presso due impianti fotovoltaici di un imprenditore locale.
Un furto da 15 mila euro, subito in manette dopo esser stati sorpresi con l’intera refurtiva. Il danno complessivo subito dall’impresa maceratese, invece, è di 55 mila euro compresa la manomissione dell’impianto di videosorveglianza e del sistema d’allarme, della recinzione e dei pozzetti di scorrimento dei cavi, nonché della mancata vendita dell’energia prodotta. Dopo l’arresto, proseguono le indagini coordinate dal pm di Ascoli Cinzia Piccioni per scovare nuovi sviluppo e intercettare la filiera di ricercatori e fonditori del rame.