ASCOLI PICENO – Primi malesseri dopo la presentazione del Prg. È la Cgil ad avanzare critiche che muovono sul doppio binario: metodo-merito. Sul merito il sindacato di viale Rozzi è più che mai perplesso in quanto il “Tavolo di concertazione”, al quale qualche giorno fa è stato illustrato il Prg e che era nato nel 2009 è stato convocato una sola volta alla fine di quell’anno. Il Tavolo doveva infatti “servire a concorrere alla definizione dei bisogni, degli obiettivi e delle scelte strategiche di sviluppo del territorio” ma non è stato mai interpellato.
Poi virando nel merito dello strumento urbanistico, il timore espresso dalla Cgil sta nel fatto che del Prg è stata illustrata solo la filosofia, e non di fatto i reali contenuti, il che solleciterebbe un naturale interrogativo: “Il Prg è definito, oppure è alle prime battute?”. Una filosofia “sicuramente apprezzabile, – spiega la nota redatta dalla Camera del Lavoro – basata sul trinomio paesaggio-territorio-ambiente patrimonio di tutti, ma che purtroppo, non è dato sapere in che modo viene declinata. Se, infatti, i tecnici dichiarano che il Prg prettamente comunale è uno strumento superato, in quanto la pianificazione del territorio deve essere inserita all’interno di “area vasta”, collegandolo ai territori e Comuni limitrofi, (i tecnici stessi, infatti, hanno dichiarato che Monticelli non si è mai integrato e che non ci sono rapporti con i Comuni limitrofi, aumentando, con ciò, a dismisura i costi del nostro territorio), sarebbe utile capire qual è l’idea di città maturata. Si parla di Ascoli post-industriale, ma quali sono le idee per riportare la città a raggiungere di nuovo quota 60.000 abitanti?. Facciamo la “campagna acquisti” dagli altri Comuni, oppure si hanno idee su come ricreare sviluppo, lavoro e attrattiva per i giovani ? Quali sono le idee per determinare uno sviluppo armonico del territorio, di vivibilità della città, più rispondente alle esigenze del cittadino, prefigurando una conciliazione efficiente dei tempi di vita? Quali sono le idee per conciliare il Prg con il Piano Regolatore del Commercio che scandisce i tempi ed i ritmi urbani, che determina la mobilità e gli spostamenti fra centro e periferia di cittadini, lavoratori e pensionati? Quali sono le idee per riqualificare il centro storico, ormai desertificato (magari riqualificandolo) con uno scadimento della vivibilità ed un’esponenziale aumento dei costi per viverci; quali sono le idee per offrire servizi di prossimità alle comunità rurali, per evitare lo spopolamento di quei territori?”.
Secondo il sindacato di viale Rozzi “queste sono alcune delle domande a cui un Prg dovrebbe dare risposte e che il “Tavolo di concertazione” dovrebbe affrontare, se solo venisse data, ai soggetti che ne fanno parte, la possibilità di dare il proprio contributo. Il Piano Regolatore Generale è uno strumento troppo importante per essere relegato, invece, a puro strumento di Marketing politico, avulso dagli interessi e dalle speranze dei cittadini di questo territorio”.