ASCOLI PICENO – Moreno Bruni, presidente di Confartigianato imprese Ascoli e Fermo, si unisce alle sollecitazioni già arrivate dal Governo centrale affinché vengano saldati i debiti che le imprese hanno nei confronti della pubblica amministrazione. Quello dei rimborsi dovuti alle imprese è un discorso che si innesta nel contesto nazionale sulla base della relazione del gruppo di lavoro in materia economico-sociale ed europea, istituito il 30 marzo dal Presidente della Repubblica, nella quale si legge che “per molti anni le pubbliche amministrazioni hanno saldato i debiti commerciali dovuti alle imprese con un riprovevole ritardo”.
“Occorre – spiega il presidente Bruni – procedere ai pagamenti con assoluta celerità; siamo preoccupati perché il provvedimento non prevede alcun meccanismo operativo che consenta alle imprese di ottenere in via diretta il pagamento di quanto dovuto da pubblica amministrazione ed enti locali. Condivido la posizione di Rete Imprese Italia che ritiene fondamentale che il diritto dei creditori debba essere garantito pur in presenza di inadempimenti da parte delle singole amministrazioni”.
“Le risorse stanziate dal decreto – prosegue Bruni – sono insufficienti rispetto all’esigenza di pagare l’ammontare dei debiti accumulati verso il sistema delle imprese. Le risorse stanziate entrino immediatamente nel ciclo produttivo e le risorse trasferite dalle Regioni agli enti locali siano utilizzate esclusivamente al pagamento dei debiti commerciali”.
L’obiettivo è quello di dare alle imprese creditrici delle amministrazioni inadempienti la possibilità di compensazione del proprio credito commerciale con somme dovute a titolo tributario, previdenziale e assistenziale. Il meccanismo delineato si fonda su certificazione e compensazione. “Per questo – conclude il presidente della Confartigianato di Ascoli e Fermo – la previsione della nomina di un commissario ad acta non offre certezza in ordine ai tempi di risposta dei singoli enti locali. Concordo con la proposta di Rete imprese Italia di equiparare l’eventuale silenzio dell’amministrazione all’atto di certificazione del credito. L’importante è non perdere tempo”.