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L’abbiamo conosciuta grazie al premio “Ridurre si può” insignito dalla Regione Marche in collaborazione con altri Enti per lo spiccato valore ambientale, economico, e sociale. Si chiama Isabella Cocci, è laureata in Architettura e sembra avere innato il senso del recupero, la missione della riduzione della produzione di rifiuti e la valorizzazione della natura. Crea borse uniche da materiali di recupero che prendono il nome dalla toppa che si usa per la foratura delle gomme, la tip top; dalla strada a portata di mano.

 

Quando ha creato la prima borsa Tiptop? “L’idea di realizzare delle borse con questo tipo di materiale nasce dalle caratteristiche del rifiuto: la resistenza, la durevolezza, la malleabilità, la versatilità, l’impermeabilità e l’elasticità. Eco-tiptop nasce dal riuso di una camera d’aria recuperata nell’officina meccanica di mio padre, pensata e realizzata come un oggetto innovativo, originale e unico nel suo complesso, perché in primis unica è la camera d’aria con il quale viene creato. La prima borsa che ho realizzato utilizzando la camera d’aria risale a 4 anni fa, un regalo di compleanno per Loris mio cognato, un appassionato di auto e motori”.

 

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Quando è nato l’interesse, e anche la curiosità, di creare del nuovo dal riuso di materiali di scarto? “Le mie sperimentazioni seguono con naturale evoluzione lo studio e le potenzialità del materiale, del luogo, dell’oggetto e dello spazio sin da quando ero piccola, quando all’età di 10-12 anni mi cimentavo con i miei amici nella costruzione di case con i bancali o anche chiamati pallet e realizzavo collane con i bulloni e le rondelle rubate dall’officina meccanica di mio padre. Dalla camera d’aria alle Ecotiptop, dal giornale al riuso della carta come isolante edilizio, dalla terra alle case di terra, dalla paglia alle case di legno e paglia; la seconda vita della materia intesa come oggetto, come architettura, come luogo. Sostengo da sempre l’idea che tutto ciò che è definito da una materia può subire una reazione, una trasformazione, un restauro o una conversione e fuggire dunque dall’essere oggi rudere, discarica, consumismo e speculazione”.

La formazione, gli studi universitari e il suo background l’hanno avvicinata alla sostenibilità? Come vive tutti i giorni la sostenibilità? “Mi sono laureata alla Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno nell’aprile 2011 con una tesi svolta in Paraguay sulla “Progettazione ambientale volta alla riqualificazione di una favelas in Paraguay attraverso la progettazione di viviendas popolari in autocostruzione e dei relativi spazi pubblici”; da sempre cerco di vivere in maniera sostenibile, coltivo l’orto in maniera sana e faccio attenzione a ciò che mangio, a ciò che indosso e scelgo con molta cura i prodotti per l’igiene del corpo e soprattutto oggi, dopo aver approfondito e studiato l’architettura nazionale e internazionale cerco di esserne strumento nella sua eccezione più ampia: perché l’architettura è vita, è natura, funzione, arte, bisogno, estetica, sperimentazione e sociale.

Entrando nello specifico, camere d’aria che assumono nuova vita, dalle borse agli accessori come si modella e si lavora la camera d’aria? “Dopo aver recuperato le camere d’aria da macchine, camion, scooter, biciclette o trattori, provvedo al lavaggio della camera d’aria usando esclusivamente prodotti naturali, come sodina e bicarbonato; definisco il modello e poi passo alla cucitura della borsa. Ogni oggetto da me creato è unico e irripetibile, pensato e realizzato direttamente in base alle esigenze della persona che lo richiede. È un oggetto completamente riciclato e dopo la cucitura viene arricchito e reso funzionale da accessori ri-usati e re-cuperati direttamente dallo pneumatico e dalla ruota, come la chiusura realizzata con la valvola della camera d’aria o con il peso che da equilibrio alla ruota”.

scheda tecnica A 260M

Dal sito è possibile passare in rassegna i vari modelli e addirittura collaborare all’ideazione di un modello personale; una panoramica sulle tue creazioni. “Realizzo Eco-tiptop per tutti i gusti e per tutte le esigenze; grandi, piccole, morbide, sportive, eleganti, per il pc e per l’ipad, per l’hardisk e per i trucchi, per le monete e anche le copertina dell’agenda. Ogni Eco-tiptop porta in già in sè il segno distintivo di una storia fatta da migliaia di chilometri“.