Da anni si parla dell’intento di Mark Zuckerberg di creare uno smartphone targato Facebook. Le voci sono rimaste tali, ma ieri, a Menlo Park in California, Zuckerberg ha presentato la sua ultima creazione, che di fatto non costituisce un telefono a sé stante né un vero e proprio sistema operativo, ma non se ne discosta poi molto: parliamo di Facebook Home. Facebook Home non è un telefono e non è una semplice applicazione web, ma un sistema alternativo alla classica schermata di Android.
L’idea è di mettere i propri contatti, le persone, prima delle singole applicazioni per rendere più intuitivo e naturale l’utilizzo dello smartphone. La base per farlo funzionare è il sistema operativo Android di Google (per ora è assente Apple), che non verrà modificato, ma semplicemente “adattato”, facendolo funzionare in modo diverso ma permettendo l’utilizzo delle normali applicazioni quando se ne avrà voglia. Quindi si avrà uno smartphone più social, che renderà più semplice il restare in contatto con i nostri amici di Facebook. «Non è un telefono o un sistema operativo – ha detto Zuckerberg presentando Home – è un esperienza». L’intento della frase è anche quello di smarcarsi da ogni possibile polemica, perché Facebook non vuole mettersi in concorrenza con nessuno, con i fabbricanti di smartphone innanzitutto e tantomeno con i produttori di software. Ma già sono sorte le polemiche riguardanti le violazioni della privacy da parte del nuovo arrivato: il motivo di tali critiche è il fatto che Home sarà sempre attiva e avrà accesso a tutte le funzionalità hardware del telefonino, saprà quali applicazioni utilizziamo, potrà tracciare le nostre abitudini d’uso. Ovviamente Facebook nega, affermando che non monitorerà in maniera attiva la posizione degli utenti.