Se oggi non vi eravate ancora sentiti vecchi, beh è giunto il momento di farlo, il 5 aprile 1978 la televisione italiana subiva una rivoluzione, l’animazione giapponese stava per invadere la nostra penisola e lo faceva con raggi laser che sembran fulmini, con circuiti di mille valvole e alabarde spaziali; non state capendo nulla? Allora non siete ancora vecchia, se avete capito tutto mi dispiace ma anche voi siete della Goldrake generation!
LE ORIGINI DEL MITO
Originariamente denominato Atlas Ufo Robot a causa di un errore di traduzione, venne poi definitivamente chiamato Ufo Robot Goldrake, Grendizer per i puristi; la serie nasceva dalla mente e dalle matite di Go Nagai, prolifico autore di fumetti che ha dato i natali a pietre miliari dell’animazione come Mazinga Z, Il grande Mazinga, Devilman, Jeeg Robot d’acciaio e tantissimi altri personaggi indelebili nelle menti dei più attempati. Tratto dall’omonimo manga del 1973, la Toei Animation ne produce una serie tv di 74 episodi a partire dal 1975 con il character design di Shingo Araki, che disegnò tra gli altri Lady Oscar e I cavalieri dello zodiaco. Giunto in Italia nel 1978 viene trasmesso su Rete 2 all’interno dello storico programma Buonasera con…. Il successo fu inaspettato quanto travolgente, i 45 giri della sigla erano in vetta alle classifica di vendite italiane vincendo addirittura il disco d’oro. Arrivato da noi per primo la serie è però il capitolo finale di una trilogia che ha origine con Mazinga Z, continua con il Grande Mazinga per terminare con Goldrake.
UNA TRAMA STELLARE
Il protagonista della serie è il principe Actarus (Duke Fleed) che fuggito dal suo pianeta natale attaccato dalle armate di Vega si rifugia sulla terra, qui vive nella fattoria di Rigel (Dambei Makiba) aiutandolo nel suo lavoro insieme ai suoi figli Mizar (Goro) e Venusia (Hikaru). La tranquillità è solo apparente però in quanto i veghiani giungono sul nostro pianeta per distruggerlo. Il principe però ha un asso nella manica, il robot da guerra Goldrake con il quale fronteggerà le armate nemiche. Nel corso della storia sarà aiutato da Alcor (Koji Kabuto), il pilota di Mazinga Z, che piloterà il disco volante TFO prima e il Goldrake 2 (Double Spacer) poi, da Venusia che piloterà il Delfino spaziale (Marine Spacer) e da Maria (Maria Grace Fleed), sorella di Actarus anch’essa giunta sulla terra in fuga da Vega, che aiuterà il fratello pilotando la Trivella Spaziale (Drill Spacer).
IL MODELLO DI UNA GENERAZIONE
Il risultato dell’avvento di Goldrake comportò un delirio collettivo evidenziato dall”incremento esponenziale degli ascolti Rai quando veniva trasmesso e dal grande successo che i suoi film di montaggio ottennero al cinema. Venne prodotta una quantità impressionante di gadget che andava dallo zaino, agli albi da disegno, fino alle merendine e a tantissimi altri prodotti. Non so se si possa parlare di modello ma di certo Goldrake ha rappresentato per i ragazzi del tempo un sicuro esempio di vita che illustrava l’orrore e la sofferenza della guerra e insegnava la differenza tra bene e male. I ragazzi, ormai quarantenni, di quella generazione hanno ancora nel cuore il robot spaziale e al solo sentire ALABARDA SPAZIALE i loro occhi si illuminano di una scintilla fanciullesca.
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