Arriva un momento in cui ci si guarda alle spalle per tornare a ritroso alle origini di un percorso; lo si fa quando si sente l’esigenza di ritrovarne lo spirito e di raccontare un cambiamento e rintracciare la direzione del nostro cammino. “Il lupo, il paese e il serpente” è il libro che racconta Luciano Agostini, oggi parlamentare del Pd; scritto dallo stesso Agostini in collaborazione con Gian Mario Bachetti e la partecipazione di Daniel Claudio Ficcadenti. Un uomo che riguarda a Poggio Canoso, un ragazzo che ha avuto fortuna di fare, nella vita, ciò di cui era appassionato. Punto cardine del libro è una notte, intrisa di politica ed emozioni.
La notte di una storia politica, così sottotitola il suo libro che racconta fedelmente un tassello di storia locale, quello della notte del 6 novembre 1992. Dalla memoria collettiva al ricordo personale, cosa lo ha mosso a mettere nero su bianco la sua storia? “In un momento in cui la crisi ha un apice mai raggiunto mi piace ricordare l’inizio della mia passione e della mia vita politica, che inevitabilmente si sono intrecciate. Non c’è alcuna velleità storiografica o politica, ma solo un regalo che voglio condividere e potrei essere solo felice se servisse ad appassionare alla politica in generale piuttosto che rifiutarla”.
Il sindaco di Offida Valerio Lucciarini De Vincenzi, infatti, in una nota al libro lo descrive un uomo che si è portato dietro ogni passaggio politico che lo ha riguardato. Quanto vita e politica si sono intrecciate? “Sono due aspetti fondamentali nel libro ed estremamente collegate nella vita; la politica protagonista del libro e protagonista della mia vita personale. Un libro che racconta le relazioni umane, perché la politica è fatta anche di quello anche se si arrivano a ricoprire ruoli istituzionali di grande responsabilità”.
La Politica è un viaggio che, generazione dopo generazione, non finisce mai; così commenta nell’introduzione al libro. “È un viaggio esistenziale ed etico, al quale nessuno ha il diritto di sottrarsi. Un viaggio che si snoda in un continuo domandarsi, un continuo cercare, un continuo raffronto tra gli ideali e la realtà, tra le aspirazioni e la vita. Un viaggio faticoso, incerto, in questi tempi bui, quando gli ideali, i nostri riferimenti lungo il percorso, appaiono lontani”.
Che valore questo libro? “Di valore ne ha tanto perché fa parte degli episodi che hanno caratterizzato la mia vita; l’intenzione di fissarli sulle pagine è perché c’è molto della pregnanza della mia generazione, della possibilità di poter raccontare una comunità che conosco bene e di cui sono affascinato”.