Che suonare uno strumento, o anche solo ascoltare musica, sia un’attività vantaggiosa per l’uomo, si è sempre saputo. Ma ora uno studio canadese ha analizzato più a fondo i benefici neurochimici che possiamo trarre dalle nostre esperienze musicali. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Cell. Il professor Daniel J. Levitin, del Dipartimento di Psicologia della McGill University, ha revisionato circa 400 studi riguardanti l’ambito musicale, riuscendo a trarre delle importanti conclusioni sui vantaggi mentali e fisici a cui può portare l’ascolto della musica.
A livello fisico, per esempio, la musica riesce a migliorare le funzioni del sistema immunitario con un aumento sia dell’immunoglobulina A, sia del numero delle cellule Natural killer, i linfociti. Ad altri livelli, invece, si è scoperto che può ridurre i livelli di stress e del cortisolo (l’ormone dello stress appunto). Inoltre, la musica è risultata più efficace nel ridurre l’ansia prima di un intervento chirurgico rispetto ai farmaci e nel promuovere la produzione dell’ormone ossitocina, ossia l’ormone dell’amore, felicità e appagamento. In sostanza, la musica si è dimostrata vincente su più fronti, presentandosi come vera e propria forma d’arte benefica, piuttosto che un semplice mezzo d’intrattenimento.