“Akai Ito – Il filo rosso del destino”, la prima personale di Velia Vesperini è una mostra che piace; l’inaugurazione alla Palazzina Azzurra lo ha dimostrato, calamitando un gran numero di appassionati nonostante la pioggia battente. Artista attenta e partecipe al movimento culturale e dell’arte visiva picena, mantiene un occhio costante al mondo nipponico, ispirazione e tema ricorrente delle sue tele. “Elabora segni e parole inglobati in un contesto compositivo, elevando l’espressione scritta del pop ad una autenticità artistica”, ne scrive Grazia Carminucci; “Inconfondibili gli ammiccamenti alla Pop-Art americana”, continua Elia Orrù, mentre Giavanna Berretta consacra le sue campiture “sequenziali, caleidoscopiche, dai colori brillanti che trasmettono efficace impatto visivo in una cornice giapponese”.
Come nasce il filo rosso del destino? “La leggenda narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questi filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati, la nostra anima gemella. Due persone sono destinate ad incontrarsi, non importa il tempo che passa, le circostanze o le distanze; il filo rosso, seppur lunghissimo non si spezzerà mai perché è il destino che farà tutto il resto”.
Raccontaci la tua biografia artistica. “Ho frequentato l’Istituto statale d’Arte Umberto Preziotti di Fermo e quando ho incontrata l’arte dell’illustrazione non l’ho più abbandonata. Ho partecipato a diverse collettive: a San Benedetto in via Pasolini nel 2008, in via XX Settembre nel 2009 e 2010 con l’associazione ProArte. Ho partecipato a tutte le iniziative della Pietraia dei Poeti nell’ambito di Arte Insieme”.
Una mostra che va oltre l’esposizione e lo hai dimostrato durante il vernissage di inaugurazione. Come nasce l’idea di accostare una performance al godimento delle opere? “Con la coreografa Antonella Ascani abbiamo pensata di ideare un’occasione diversa dalla solita presentazione, arricchendo l’inaugurazione della performance di teatro-danza “Cuori soli” che ha accompagnato i visitatori lungo le otto postazioni alla Palazzina. Ringrazio la coreografa per la realizzazione di un vernissage unico, l’architetto Marzia Ascani per aver ideato il progetto di disposizione dei dipinti e i ragazzi dell’Hopera Ballet che hanno preso parte alla realizzazione delle varie performance, in particolar modo Massimo Castagnini e Alessandro Di Melchiorre”.
Ad immortalare l’apertura il fotografo scozzese Mike Dean, che ha saputo cogliere tutta la poesia di quest’evento; venerdì termineranno, invece, le riprese del cortometraggio che racconta il percorso visivo per conservarne l’essenzialità, la particolarità e l’unicità. Sarà possibile seguire il filo rosso delle opere della Vesperini fino al 7 marzo, a ingresso gratuito, secondo gli orari d’apertura della palazzina, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 escluso il lunedì.