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Classe 1972, Alessandro si definisce un artista poliedrico, un sognatore che segue l’istinto onirico. Finalista al Zogo e al Living in box, vince nel 2006 il concorso internazionale Sara Young Designer, nella categoria giovani designer, presentanto un gadget pubblicitario. Nel 2011 allestisce, ad Acquasanta Terme, Ad Aquas“, la sua personale fotografica. Attualmente la sua carriera si divide tra il mestiere di fotografo e quello di grafico pubblicitario e ci parla un po’ di sé, della sua visione del mondo e delle sue prospettive per il futuro, in un momento dove lavorare in Italia di certo non è facile, il lavoro è una chimera e per sopravvivere la necessità è quella di reinventarsi e crearsi, letteralmente, il proprio lavoro, sperando che il tutto porti, nel tempo, i frutti sperati.

Prima di tutto parlaci un po’ di te, raccontaci chi sei. “Sono un esploratore della creatività. Colpa di Topolino. Mi ha sempre affascinato la figura di Archimede Pitagorico e, la sua famosa vasca (macchina) del tempo. Eccomi qui, con i miei sogni da realizzare, altri ancora da “sognare” ed inseguire. Ma sempre curioso, ho molte cose da scoprire”.

Sei un grafico e fotografo, da dove viene la tua passione? “Grafico? Fotografo? Disegnatore? Musicista? Un sognatore. E come tale seguo l’istinto onirico. Provengo da diversi background lavorativi e artistici e, un giorno mi sono lasciato trasportare dalla mia propensione creativa, dandole ascolto. Il mio è uno stile foto-grafico che segue una logica grafica. Non ho fatto scuole di fotografia, ma ho imparato confrontandomi, e mettendomi sempre in gioco”.

Hai all’attivo già delle mostre e diverse collaborazioni, raccontaci qualcosa in merito. “Ho avuto occasione di collaborare con alcuni professionisti e realtà della grafica/design e fotografia. Negli ultimi due anni ho partecipato ad alcune collettive, e nel 2011 ho inaugurato la mia prima personale, dal titolo “Ad Aquas” antico nome di Acquasanta Terme, importante comprensorio della provincia in cui vivo”.

Ora hai anche uno studio tuo? come vanno le cose in questo momento molto difficile per l’Italia? “Ora vorrei uno studio mio. Dove migliorare le mie idee. Uno studio Open Source (come i programmi che uso per lavoro), dove la parola d’ordine sia “creatività”, ricerca soprattutto, e progettazione condivisa. Per quanto riguarda la situazione italiana. No non è un buon momento questo. Dobbiamo rigenerarci. Faccio mio un pensiero di Einstein: Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perchè la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere ‘superato’. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà , violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. [Il mondo come io lo vedo, Albert Einstein, 1931]

Progetti per il futuro? “Continuare a bere dal mio bicchiere sempre mezzo pieno”.

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