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Il fumetto digitale in questo periodo si sta diffondendo in Italia in modo molto timido: sarà la salvezza per un settore che pare non riuscire a fermare la costante emorragia di lettori, oppure il suo definitivo testamento? Ma prima diamo un’occhiata al passato e al presente di questo media per dare una risposta costruttiva.

IL FUMETTO DEL PASSATO

Alla nascita del fumetto d’autore, gli appassionati si lamentavano continuamente dell’etichetta di “lettura per bambini“, ma nel frattempo le cifre che giravano attorno al business-fumetto non erano roba da poco. Le distrazioni e le forme d’intrattenimento per i ragazzi e per i bambini non erano certo tantissime e i “giornaletti” erano tra i favoriti: erano un mezzo di largo consumo, utilizzati soprattutto come svago momentaneo. Chi non è proprio più un adolescente si ricorderà che dal barbiere i fumetti erano il passatempo fisso per il cliente in attesa. Editori e autori ricordano con nostalgia quando era un imbarazzo comunicare il loro mestiere, ma intanto il loro lavoro faceva compagnia a tantissimi ragazzi e bambini.

IL FUMETTO DEL PRESENTE

Oggi il fumetto ha raggiunto la giusta considerazione di lettura colta e la crociata degli appassionati per un tale riconoscimento è vinta, ma le vendite sono decisamente inferiori. Oggi chi compra un fumetto (e non è un bambino) spesso lo compra con l’obiettivo di collezionarlo e conservarlo, rifiutando solitamente il formato digitale. Gli editori sono lodati come eroi durante le fiere, ma piangono lacrime amare per i giorni restanti. Le ultime generazioni sono solitamente fredde verso il fumetto e molte case editrici seguono una politica editoriale che soddisfa un gruppo di pochi appassionati, mentre i più giovani si distraggono con altre forme di comunicazione, tra cui i tablet e gli smartphone.

IL FUMETTO DEL FUTURO?

I tablet sembrerebbero l’ideale supporto per i fumetti digitali, e potrebbero dare la possibilità a tanti di leggere opere diverse su larga scala, di “buttar via” il tutto dopo averlo letto, ritenendo terminata la sua utilità, e risparmiare carta e spazio; la versione cartacea, invece, sarebbe riservata agli appassionati che collezionano. Questi ultimi saranno inorriditi nel sentir definire il fumetto come un prodotto di “consumo”, ma bisogna ricordare che la sopravvivenza delle opere di “alta qualità” spesso ha le spalle coperte dal successo del fumetto popolare (un esempio su tutti, per chi se ne ricorda: durante il boom di Dylan Dog, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, le riviste di fumetto d’autore fioccavano in Italia; oggi con il fumetto in crisi, le riviste sono scomparse).

IL FUMETTO DIGITALE: DOVE?

Ma oggi, cosa possiamo trovare nel mondo del fumetto digitale? È impossibile essere esaustivi ma, nel limite del possibile, cerchiamo di fare un quadro generale dando alcuni input. A livello internazionale i siti e le case editrici che pubblicano fumetti digitali, sia gratuitamente sia a pagamento, sono molteplici e le applicazioni per poterli leggere con estrema comodità sono molte. Sia la piccola casa editrice, che la multinazionale, ormai volge più di un occhio di riguardo a questo mondo. Da segnalare comiXology, un’applicazione potentissima che ha un catalogo sterminato di fumetti. In Italia, come detto prima, la cosa sta nascendo in modo discreto e solo negli ultimi tempi. Ad esempio la Astorina sta pubblicando Diabolik online e si può leggere attraverso Itunes su Ipad. Da alcuni mesi la Panini ha messo a disposizione una linea effettiva di fumetti digitali: molti sono a pagamento, mentre alcuni sono gratuiti e si possono leggere sia su Pc , Ipad e Iphone. Momentaneamente sono esclusi gli utenti di altri sistemi, tipo Android, ma sarà solo questione di tempo. Anche lo storico settimanale di Topolino dà la possibilità di fare un abbonamento in versione digitale. Finora l’alternativa al volumetto era limitata al Pc (molto scomodo per leggere i fumetti), ora con questi dispositivi, che si portano in giro con facilità, la questione cambia e anche parecchio, e c’è da considerare anche le cifre che, almeno all’estero, iniziano ad essere interessanti. Certo, è ancora una scommessa ma le premesse sono buone, questo è innegabile.

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