SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è appena chiuso il sipario sul Carnevale sambenedettese; quest’anno, oltre alla consueta sfilata dei carri allegorici nel centro cittadino, si è aperto un nuovo scenario carnevalesco per iniziativa del quartiere di Porto d’Ascoli che ha organizzato per il 10 e il 12 febbraio una due giorni di musica, canti e balli in piazza Cristo Re.
Accesa la polemica pre Carnevale che lamentava la sovrapposizione degli appuntamenti e l’inutilità di dislocare una festa che da anni caratterizza il centro città calamitando un fiume di persone con il naso all’insù ad accogliere i carri di cartapesta che tanto ricordano quelli di Fano e addirittura Viareggio. “Lo abbiamo fatto per rivitalizzare questo quartiere dormitorio, per rilanciare l’economia locale, per aiutare le attività produttive del luogo, per regalare un sorriso a coloro che non hanno la possibilità di raggiungere il centro di San Benedetto“, spiega il presidente del Comitato di quartiere Elio Core. Una festa alternativa, sostenuta con i contributi volontari dei cittadini, con tanto di premiazione per le maschere e i gruppi partecipanti.
“Tuttavia il Carnevale sambenedettese deve essere ripensato nella forma e nella sostanza, al fine di continuare a tramandare costumi e tradizioni. – continua Core – Occorre rendersi conto che i carri carnevaleschi sono ormai dei residuati bellici che non esprimono più nulla per i cittadini e non interpretano più la modernità dei tempi. Il futuro del carnevale in questa città è nella organizzazione di gruppi mascherati che propongono satire ed altre realtà sociali. – conclude – I carri sono costosi, impegnano consistenti risorse pubbliche, sono inquinanti ed obsoleti come proposta carnevalesca.” E rilancia l’appuntamento al prossimo anno e alle iniziative che vogliono portare movimento alla zona sud della città.