Domenica è stata la giornata della memoria. Già solo questo dovrebbe bastare per far venire in mente a tutti una lunga lista di libri su cui doverosamente soffermarsi per fare i conti con la storia. Tuttavia, diverse cose successe negli ultimi tempi mi fanno temere che tutto l’accaduto non sia stato sufficiente e che sia necessario una ulteriore riflessione sulla quale, si spera, svegliare un po’ le coscienze indolenti. Molti potranno ritenere che consigliare libri per la giornata della memoria sia facile, che ci vuole, in fondo qualsiasi liceale potrebbe mostrare senza problemi una lista di almeno 100 libri buoni dedicati all’argomento. Invece, secondo me, è difficile. I motivi di tale imbarazzo sono due.
L’OLOCAUSTO, LA SOFFERENZA – Leggere i libri dedicati all’olocausto mi ha sempre fatto soffrire molto. Durante la lettura c’era una parte di me che si vergognava terribilmente di appartenere alla razza umana, al gruppo dei fortunati nati per caso nell’anno giusto, nel posto giusto, con le caratteristiche etniche giuste. Una sorta di fortuna immeritata che accusa. Leggere di questi testi, per quanto doveroso, ho sempre paura che si possa ridurre a una semplice lavata di coscienza, un compitino fatto che dovrebbe evitare un ulteriore approfondimento. Non voglio consigliarvi Primo Levi perché, innanzi tutto, dovreste già averlo letto e riletto, e poi perché, e qui arriviamo alla seconda ragione del mio imbarazzo, il male da lui descritto è un qualcosa che difficilmente, anche con tutto l’impegno possibile, noi potremmo mai arrivare a capire. Resta, nella lettura, sempre un minimo di distacco che ti permette di chiudere il libro quando non sopporti più una descrizione o una violenza. Per questa ragione oggi vi consiglio solo due cose. La prima: se vi capita di andare a Berlino visitate il monumento Holocaust-Mahnmal. Si trova tra il fra il Reichstag, il Parlamento, con la Porta di Brandenburgo alla sua sinistra, e la nuova Postdamer Platz. Vi dico andateci perché il monumento con la sua geometria severa sembra una enorme biblioteca muta. Per me è stata un’esperienza fortissima e credo che forse quel luogo possa aiutare a visualizzare meglio il senso di inadeguatezza che si prova sempre quando si leggono i libri dedicati alla Shoa.
I ROGHI DEI LIBRI – Come sapete all’olocausto della carne è preceduto un olocausto dei memi, cioè delle idee, rappresentato crudamente dai roghi dei libri che infiammarono la Germania Nazista dal 1933. Voi direte perché parlarne, in fondo si è trattato solo di carta. Eppure come ricorderebbe la Nussbaum (di cui consiglio il bellissimo Non per profitto) il primo passo per distruggere la democrazia e il senso di umanità è eliminare la cultura libera. Ecco perché oggi metto solo l’elenco degli autori epurati dalla dittatura, consigliandovi caldamente di leggere almeno un libro di uno dei personaggi citati. Perché se un libro viene bruciato allora deve essere un libro che dice qualcosa di importante.
Albert Einstein
Alexander Lernet-Holenia
Alfred Döblin
Alfred Kerr
Alfred Polgar
André Gide
Anna Seghers
Arnold Zweig
Arthur Schnitzler
Bertha von Suttner
Bertolt Brecht
Carl Sternheim
Carl von Ossietzky
Charles Darwin
Egon Erwin Kisch
Émile Zola
Erich Kästner
Erich Maria Remarque
Ernest Hemingway
Ernst Bloch
Ernst Erich Noth
Ernst Glaser
Ernst Toller
Erwin Piscator
Eugen Relgis
Felix Salten
Franz Kafka
Franz Werfel
Friedrich Engels
Friedrich Wilhelm Foerster
Georg Kaiser
Georg Lukács
George Grosz
Grete Weiskopf
H. G. Wells
Heinrich Eduard Jacob
Heinrich Heine
Heinrich Mann
Helen Keller
Henri Barbusse
Hermann Hesse
Ilja Ehrenburg
Isaak Babel
Iwan Goll
Jack London
Jakob Wassermann
James Joyce
Jaroslav Hašek
Joachim Ringelnatz
John Dos Passos
Joseph Roth
Karl Kraus
Karl Liebknecht
Karl Marx
Klaus Mann
Kurt Tucholsky
Leon Trotsky
Leonhard Frank
Lion Feuchtwanger
Ludwig Marcuse
Ludwig Renn
Ludwig von Mises
Maksim Gor’kij
Marcel Proust
Marieluise Fleißer
Max Brod
Nelly Sachs
Ödön von Horvath
Otto Dix
Robert Musil
Romain Rolland
Rosa Luxemburg
Sigmund Freud
Stefan Zweig
Theodor Lessing
Thomas Mann
Upton Sinclair
Vladimir Lenin
Vladimir Majakovskij
Walter Benjamin
Werner Hegemann