SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I dirigenti e i militanti del Partito Democratico di Porto d’Ascoli vogliono arginare la querelle, tutta sambenedettese, che sta coinvolgendo i due volti del partito, Giovanni Gaspari e Paolo Perazzoli. La questione, si legge in una nota stampa, è “del tutto personale”.
IL PARTITO DICE BASTA – “Intendiamo difendere il Pd, – continuano – noi stessi e il nostro militare, il nostro spenderci per questo progetto”. Per mezzo stampa, proprio da dove la questione è iniziata, dicono basta alle supponenze, al discredito e alle vecchie logiche di potere interno. Dopo lo scontro leale sostenuto per le primarie al candidato premier del centrosinistra, gli interventi solisti di alcuni democratici potrebbero mettere in discussione il percorso di credibilità negli anni auspicato. “Criticare il lavoro che questo gruppo dirigente sta portando avanti è un dimenticare l’impegno profuso negli ultimi anni, – si spiega – impegno che ha portato all’elezione di Paolo Perazzoli al consiglio regionale, così come alla riconferma del sindaco Giovanni Gaspari”.
PENSARE AL PLURALE – E per dire basta il Partito Democratico richiama ai fondamenti del partito di pluralismo, partecipazione, uguaglianza, libertà e confronto; chiaro riferimento alle parole del candidato premier Bersani “prima il paese, poi il partito e solo alla fine il destino personale”.