Classe 1987, bella e di talento. Ha frequentato l’Accademia delle Belle arti di Macerata e si specializza in Progettista Grafico Multimediale presso l’Istituto Italiano di Design a Perugia. Cristina Persiani si fa riconoscere con le sue opere pittoriche dal gesto intenso, dal tratto inconfondibile, dagli sguardi che trasudano sentimento. L’abbiamo conosciuta in una mostra personale al Museo d’Illustrazione Comica a Grottammare e riconosciuta in una sezione dell’opera a più mani dedicata a Sacra 2012.
I volti, nei tuoi dipinti ci sono gli sguardi delle donne, occhiate a volte scure e ombrose che nascondo un universo incontrollabile e affascinante. Perché hai scelto la figura femminile come archetipo della tua espressione artistica? Perché penso che la donna sia il soggetto che rappresenta a miglior modo ciò che voglio esprimere, la figura femminile ha in sé un universo d’emozioni che vorrei cogliere in ogni sguardo o gesto e far trasparire, allo stesso tempo, ciò che sono io. All’interno dei miei lavori c’è sia passione che inquietudine che si riflettono sull’immagine e si fondono con lo sfondo, generando quell’unione creativa che dona armonia all’intera opera.
Chi sono le donne che dipingi? Sono donne che prendo a volte da internet o da fotografie, che m’ispirano in base allo sguardo, al colore e alla luce, che poi reinterpreto e rielaboro nei miei lavori. Mi accorgo che è quella giusta perchè scatta improvvisamente in testa il quadro, come elaborarlo in cromie e forme; diciamo che in quel preciso momento so già quello che devo fare, senza pensarci troppo.
Come procede la storia della tua opera d’arte? Come raggiungi la carica materica, forza e movimento o dolcezza e armonia? Parto direttamente col colore a olio, comincio facendo gocciolare il colore e poi dispongo a macchie altre tonalità lasciando a volte buchi di bianco, ovvero il colore della tela originaria, e inizio a dipingere, ritoccando in maniera minuziosa oppure in maniera più materica, in base allo stato d’animo.
Dalle tua note biografiche vedo che hai dedicato il tuo percorso di studi alla ricerca artistica, quando hai capito che nella vita avresti proprio voluto essere un’artista? Forse l’ho sempre saputo, da quando ero piccola disegnavo in continuazione, facendo all’inizio una ricerca del colore; con i pastelli facevo ritratti fotografici, poi mi sono avvicinata all’acrilico e infine all’olio, che ho approfondito e che tutt’ora prediligo come tecnica.
Il tuo territorio ha riconosciuto il tuo talento? Ovvero, nonostante la tua giovane età ha riconosciuto l’elevato grado artistico, l’attenta tecnica operata e la fortuna di una sensibilità simile? Ho iniziato esponendo a Grottammare, luogo in cui abito, dall’età di 15 anni, così ho avuto modo di farmi conoscere e continuare a esporre in altri posti nelle Marche e fuori regione; spero che con il tempo io riesca a far conoscere di più la mia produzione artistica.