50 anni vissuti diabolikamente è questo il titolo della mostra itinerante che, con un grandioso apparato celebrativo articolato in senso cronologico, con teche ricche di oggetti e filmati d’epoca, totem interattivi (touch screen) e un’ampia sezione di memorabìlia, sta raccontando mezzo secolo di vita editoriale di Diabolik lo spietato inafferrabile criminale in calzamaglia nera dei fumetti, di cui la Casa Editrice Astorina pubblica le avventure, sotto la direzione di Mario Gomboli. La mostra, degna dell’inossidabile successo del re del terrore, entrato da decenni nell’immaginario collettivo degli italiani, ha inaugurato il suo viaggio a Milano nel mese di marzo, per poi toccare Napoli, Maniago (PN), Cremona, Mantova, Lucca e Torino; e, proprio in concomitanza con il cinquantesimo anniversario di nascita del personaggio, ha già goduto di un secondo, nuovo allestimento… dove tutto ebbe inizio!
LA NASCITA DI DIABOLIK – Il 1° novembre 1962, arrivava nelle edicole il primo numero di Diabolik, nato dalla fantasia di due signore della buona borghesia milanese, Angela e Luciana Giussani. Una pubblicazione a fumetti nuova, nuovissima, e per alcuni aspetti sconcertante: per il formato, tascabile, per la lunghezza standard degli episodi, quasi tutti autoconclusivi, con un tempo di lettura calibrato su quello delle percorrenze dei treni utilizzati dai pendolari che già allora affollavano la stazione del capoluogo lombardo, ma soprattutto per l’audacia delle tematiche proposte. L’Italia dei Sessanta, quella del boom, non era infatti solo la musica dei Beatles, la comparsa delle prime minigonne o la voglia di rivoluzione: era anche perbenismo, pregiudizio, paura delle novità. Ed ecco piombare sulla scena delle storie nelle quali per la prima volta le vicende non erano più a lieto fine; o meglio, continuavano ad esserlo ma solo dal punto di vista di un protagonista decisamente atipico, che incarnava un vero e proprio genio del male… Passò poco tempo, e la furia censoria si scatenò implacabile (basti leggere quanto rievoca in proposito Davide Barzi in Le regine del terrore, Edizioni BD, 2007): seguirono denunce, processi, sequestri, addirittura interrogazioni parlamentari. A poco a poco però le cose cambiarono. L’originaria, accigliata diffidenza con cui molti avevano accolto lo spregiudicato antieroe dallo sguardo d’acciaio lasciò spazio a una tiepida accoglienza, che col tempo si trasformò addirittura in entusiastico apprezzamento; come è stato possibile?
IL SEGRETO DI DIABOLIK – è l’albo (a. LI, n.11) che ha permesso di tagliare un traguardo tanto importante; ma certo un simile titolo, con una diversa lettura, può anche farci chiedere quale sia la formula di un successo indiscutibile. Prova ne è, ad esempio, il fatto che il 10 novembre scorso la Little Nemo Casa d’Aste ha potuto organizzare, nel foyer di Wow Spazio Fumetto a Milano, un’asta celebrativa presentandolo in tutte le sue declinazioni: introvabili albi da collezione e raccolte complete, spin-off e gadget, disegni originali e dipinti. Probabilmente ciò che ha consentito in passato e oggi consente ai lettori di sentirsi sulla stessa lunghezza d’onda del loro beniamino, e quindi di affezionarsi a lui, è la consapevolezza che (con buona pace di chi lo voleva un istigatore del crimine) non è del tutto vero che egli sia l’uomo senza legge. In realtà Diabolik segue scrupolosamente un codice di regole, con la peculiarità che il suo modus vivendi è stato lui stesso a crearselo, e in questa sorta di paradigma normativo di riferimento non sarà azzardato riconoscere l’impronta del Giussani-pensiero. Se si considera che, fondamentalmente, attraverso tutto l’arco degli oltre 700 episodi di questa lunga avventura il protagonista è affiancato da due sole altre figure, vale a dire la compagna-complice, l’affascinante Eva Kant, e l’eterno sconfitto, l’ispettore Ginko, dietro i personaggi e il loro valore simbolico è possibile ricostruire, se non altro, le prime tre regole di questa specie di (chiamiamolo così) DeKalogo: 1) la vita è sfida, la sfida è vita (? Diabolik); 2) nulla è più importante dell’Amore (? Eva); 3) la parola data, la lealtà, il rispetto dell’Altro – anche (o soprattutto?) se nostro avversario – sono valori fondamentali (? Ginko).
IL FUTURO DI DIABOLIK – Cosa ci dobbiamo aspettare dalla Casa Editrice Astorina nei prossimi cinquant’anni? Intanto, in occasione dell’ultimo Festival Internazionale del Fumetto Lucca Comics and Games, è stato presentato il volume DK – Work in progress, che contiene una versione alternativa, attualizzata, dell’inafferrabile criminale, ispirata ai fumetti americani, invece che al feuilleton francese di inizio secolo scorso; e si stanno preparando i festeggiamenti per l’uscita del n. 800 della serie tradizionale, prevista per ottobre 2013. In realtà però si è già proiettati niente meno che alla primavera 2014, quando cominceranno ad essere mandati in onda i 13 episodi da 50 minuti – di cui è già apparso il teaser trailer, girato tra l’Isola d’Elba e Praga – prodotti da Sky Cinema e dedicati all’assassino dai 1000 volti. Non resta che concludere con l’augurio che le sorelle Giussani erano sempre solite rivolgere alla loro creatura: LUNGA VITA A DIABOLIK!
Trailer della serie tv di Diabolik di Sky
Trailer della serie tv di Diabolik del 1968
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