FERMO – Il settore costruzioni è ai livelli più bassi degli ultimi 40 anni. In 6 anni si sono registrati 53 miliardi di euro in meno d’investimenti e anche a livello locale si è verificata una fortissima flessione per il comparto. Il Presidente dell’ANCE di Confindustria Fermo, Umberto Antonelli, ha lanciato l’allarme nel corso di un convegno svoltosi per individuare iniziative a sostegno all’edilizia. A raccogliere l’appello gli esponenti di Regione, Provincia, Comune e Camera di Commercio che stanno attivando, laddove possibile e compatibilmente con le ferree normative nazionali, una serie di iniziative affinché le imprese possano frenare quel “calvario burocratico” a cui sono sottoposte nel settore degli appalti pubblici. Dopo i saluti del Presidente della Camera di Commercio, Di Battista, e del consigliere regionale, Graziella Ciriaci, si sono alternati gli interventi dei relatori.
PERDITA DI 300MILA POSTI DI LAVORO – “Stiamo attraversando un momento difficilissimo e oserei dire drammatico – ha detto il presidente della Sezione Edili Umberto Antonelli – Coinvolti e travolti dal problema finanziario causato dai ritardi nei pagamenti alle imprese da parte della Pubblica amministrazione e dalle difficoltà di avere accesso al credito, abbiamo perso 300 mila 400 mila posti di lavoro negli ultimi anni su scala nazionale. Tra i tanti problemi quello del “patto di stabilità”, che oltre a bloccare la capacità di pagamento degli enti, ne limita anche la possibilità di spesa. I lavori hanno termini di pagamento sempre più lunghi”.
RITARDI NEI PAGAMENTI DAGLI 8 MESI AI 2 ANNI – Un buon esempio è stato dato dalla Provincia che per gli eventi alluvionali ha utilizzato risorse proprie per effettuare i pagamenti alle imprese coprendo circa la metà degli importi dovuti e attivando la ricerca di ulteriori risorse per incrementare ancora tali pagamenti. “Una delle ragioni per cui la Provincia di Fermo è stata capace di adempiere gli impegni assunti con le imprese – ha detto il presidente della Provincia Fabrizio Cesetti – deriva dal fatto che la Provincia, essendo un organismo di nuova costituzione, non era soggetta al vincolo del patto di stabilità. In modo lungimirante abbiamo conservato la capacità di indebitamento. Se non lo avessimo fatto saremmo stati insolventi nei confronti delle ditte”.
IL SINDACO NELLA BRAMBATTI – “Un’esigenza fondamentale – ha evidenziato il sindaco Nella Brambatti – è quello di liberare dagli investimenti il patto di stabilità. Tra la fine del 2012 e aprile 2013 i bandi che partono si aggirano intorno ai 13 milioni di euro. Un atto di indirizzo che abbiamo preso fino a ottobre è stato quello di applicare nei bandi l’offerta economicamente più vantaggiosa con l’obiettivo di valutare i subappalti e i frazionamenti degli appalti, al fine di inglobare anche le piccole aziende del territorio che devono essere sostenute. Dietro queste imprese ci sono i lavoratori e le loro famiglie”.
PRESIDENTE ANCI, MARIO ANDRENACCI – “In questi anni la nostra capacità di investimento si è ridotta in maniera drammatica. – ha affermato il Presidente dell’Anci e sindaco Mario Andrenacci – Credo sia arrivato il tempo di dare risposte più veloci alle esigenze della società e che nei programmi elettorali questi argomenti vadano inseriti. Un buon 40 per cento dei Comuni non sarà in grado di rispettare il patto di stabilità. Dobbiamo rimetter in piedi un sistema che stimoli la capacità di investire”. “Gli enti hanno in cassa risorse bloccate dal patto di stabilità interno. – ha affermato Boccognani della Direzione Affari Economici dell’Ance di Roma – Solo nelle Marche 243 milioni di euro. Soldi che potrebbero attivare un’economia pazzesca”.
LA MANOVRA FINANZIARIA REGIONALE 2013 – Ad anticipare i contenuti della manovra finanziaria regionale del 2013, era presente il vicepresidente della Regione Marche, Paolo Petrini, che ha annunciato un impegno preciso e l’accantonamento di fondi per efficienza energetica, emergenza casa e riqualificazione urbana. “Ci sarà un fondo di garanzia che abbiamo elaborato con una prima valutazione di 2 milioni di euro per favorire l’accesso alla prima casa per chi ha difficoltà. Obiettivo anche quello di puntare all’invenduto”. L’avvocato e professore Stefano Recchioni ha inoltre annunciato, sul fronte dei contenziosi, un importante strumento per le ditte che hanno avviato azioni legali per il recupero dei crediti della Pubblica amministrazione: “Quando un provvedimento del giudice civile o arbitrale è passata “in giudicato” si può andare direttamente al Tar che nomina il “commissario ad acta”, il quale possiede fortissimi poteri tali da indurre l’amministrazione a includere in bilancio il credito maturato nei confronti dell’impresa”.