FERMO – Una grande pergamena stropicciata che scorre lungo il muro del palcoscenico, riflettendo e nascondendo i personaggi. Un tessuto magico che diventa montagna, mare, nuvola, sudario. È la suggestiva scenografia che avvolge la rappresentazione di “Lucia di Lammermoor”, in scena al Teatro dell’Aquila sabato 1 dicembre alle 21 e domenica 2 dicembre alle 17.
COLLABORAZIONE TRA TEATRI – Il capolavoro di Gaetano Donizetti sarà rappresentato in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con i Teatri del Circuito Lirico Lombardo, il Teatro dell’Aquila di Fermo, il Teatro Coccia di Novara ed il Teatro Alighieri di Ravenna. Il dramma, tratto dal romanzo “The Bride of Lammermoor” di Walter Scott, ripercorre i mutamenti psicologici della fragile protagonista dall’iniziale entusiasmo amoroso fino alla celebre scena della follia.
LA STORIA DI LUCIA DI LAMMERMOOR – “Lucia di Lammermoor”, che insieme a “Elisir d’amore” è una delle più celebri opere di Donizetti, rivive con la regia di Henning Brockhaus e le scene di Josef Svoboda ricostruite dallo scenografo Benito Leonori. I costumi sono di Patricia Toffolutti e le coreografie di Emma Scialfa. A dirigere l’opera è Matteo Beltrami. Sulle note della Form Orchestra Filarmonica Marchigiana, con il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto dal maestro Pasquale Veleno, si alterneranno sul palco artisti noti e nuovi talenti. Nel ruolo di Lord Enrico Asthon il baritono coreano Julian Kim e il rumeno Alexandru Aghenie, in quello di Miss Lucia cantano il soprano georgiano Sofia Mchedlishvili e la napoletana Romina Casucci, i tenori Gianluca Terranova e Giacomo Patti interpretano Sir Edgardo di Ravenswood, Alessandro Scotto di Luzio e Matteo Falcier interpretano Lord Arturo Bucklaw. Raimondo Bidibent è Giovanni Battista Parodi, Alisa è Cinzia Chiarini, Normanno è il fermano Roberto Jachini Virgili. (Lorenzo Vitali Rosati)