ANCONA – È iniziato il conto alla rovescia per la chiusura delle operazioni censuarie del 9° Censimento industria e servizi e istituzioni non profit, partito il 10 settembre per concludersi il 20 dicembre. I dati marchigiani sulle restituzioni dei questionari mostrano sinora una partecipazione non adeguata da parte di imprese e, soprattutto, di istituzioni non profit. Al censimento, promosso dall’Istat, collaborano Unioncamere e Camere di Commercio.
I DATI – “Ad oggi” sostiene il Centro Studi Unioncamere Marche “su un totale di 7.860 questionari destinati alle imprese, ne sono stati restituiti 4.497, pari al 57,4 per cento del totale mentre a livello nazionale i questionari restituiti sono il 53,9 per cento. La stragrande maggioranza dei questionari sono stati compilati via web (44,8 per cento) mentre l’8,9 per cento sono stati consegnati ai punti di ritiro, il 3,3 per cento agli uffici provinciali del censimento e appena lo 0,4 per cento compilati ai rilevatori in azienda.”
IL RITARDO DEL NO-PROFIT – Decisamente in ritardo invece la restituzione dei questionari da parte delle 15.988 istituzioni marchigiane no profit. Ne sono stati riconsegnati solo 6.626 pari al 43,2 per cento. In particolare, il 21,5 per cento è stato compilato via web, il 12,3 per cento consegnato ai punti di ritiro e l’8 per cento all’ufficio provinciale del censimento. Infine l’1,5 per cento è stato compilato dai rilevatori dell’Istat presso le società no profit. In ambito nazionale le società no profit non fanno meglio: restituito solo il 41,6 per cento dei questionari.
I numeri testimoniano dunque una insufficiente collaborazione da parte dei soggetti coinvolti, “Il censimento” afferma Unioncamere Marche “ha propositi e finalità di assoluto rilievo sia per il tessuto economico e sociale, sia per le strategie dei decisori politici. Si tratta di informazioni preziose anche per le imprese stesse, che potranno utilizzarle, grazie alla creazione di un apposito portale. Le informazioni sul non profit aiuteranno a conoscere le dimensioni del fenomeno e il suo peso sull’economia”.