Capita molto spesso di incontrare persone che dimostrano più dell’età che hanno ed altre che per loro fortuna ne dimostrano meno. In uno studio pubblicato sulla rivista “Molecular Cell”, i ricercatori della California University spiegano come ciò sia causato dal processo di modificazione chimica del Dna chiamato metilazione, che accende e spegne i geni.
Un autore dello studio, Trey Ideker, precisa: “Lo stato di metilazione decade nel tempo lungo l’intero genoma. Nelle cellule dei giovani la metilazione è presente in alcuni punti ben distinti e non in altri, ed è molto strutturata. Nel tempo, tuttavia, i siti di metilazione diventano più sfocati e i confini si confondono”. Questo, però, non avviene con la stessa velocità per tutti: addirittura diversi organi di una stessa persona invecchiano a ritmi diversi. A partire da ciò, i ricercatori hanno messo a punto un esame del sangue che permette di svelare l’età biologica di una persona valutando i marcatori che descrivono lo stato di metilazione del Dna. Testato già su oltre seicento persone tra i 19 e i 101 anni, si è rivelato essere un ottimo modo per predire l’invecchiamento. Potrà venire usato nel campo della medicina preventiva per identificare lo stile di vita e i farmaci più adatti a prevenire le malattie legate all’invecchiamento.