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FERMO – In vista del Premio letterario nazionale Paolo Volponi, sarà proiettato mercoledì presso la Sala dei Ritratti, il documentario “Luigi Di Ruscio”, una dimostrazione del vissuto del poeta a Fermo, nei primi 27 anni della sua vita, emigrato poi ad Oslo, ove ha lavorato in fabbrica per quarant’anni. Nella città rimase fino alla morte, nel 2011. Un cortometraggio basato sui colloqui tra il poeta e Luana Trapè, durante un arco temporale che va dal 2004 al 2009,  periodo in cui, completamente spatriato, approdava alla città cosciente della sua grande poesia, vista come bene prezioso da conservare per le successive generazioni sin dai primi scritti “Non possiamo abituarci a morire” (con prefazione di Salvatore Quasimodo), “Le streghe s’arrotano le dentiere” e “Firmum”. (Aurora Carosi)