GROTTAMMARE – Presentato il convegno “Vite sospese. Cellule staminali: cure possibili?” che si terrà il 17 novembre presso la sala Kursaal; con lo scopo di chiarire e approfondire il tema che sul quale continuano ad emergere pareri contrastanti. Durante l’intera giornata, parteciperanno all’iniziativa testimonianze da tutta Italia grazie alla sinergia di diverse associazioni, della provincia di Ascoli Piceno e del comune di Grottammare.
DALL’ESPERIENZA – “Ci siamo impegnati affinché la giornata riesca benissimo”, afferma Maurizio Tancredi, presidente dell’associazione culturale Stampa Rossoblù, alla quale si aggiungono le associazioni Sicilia Risvegli, Niemann Pick, Omphalos, Or.S.A., Amelia e la Fondazione Marco e Andrea Tremante. Dalla triste esperienza personale di Bruno Talamonti nasce la necessità di poter parlare di cellule staminali in una realtà come quella rivierasca e in generale marchigiana, in cui seppur all’avanguardia si rimane legati alla medicina tradizionale. I medici che hanno conosciuto il caso che ha coinvolto la moglie di Talamonti si faranno portavoce di questa nuova realtà; per un sostenere un vero confronto, saranno presenti anche chi è contro l’utilizzo delle staminali.
IL COMUNE – “Nella vicenda che ha avuto protagonista Bruno Talamonti abbiamo trovato molte resistenze che ci hanno fatto testare con mano le difficoltà della nostra società“, afferma Daniele Mariani, assessore alle politiche sociali. “Io che rappresento le istituzioni – continua il sindaco Luigi Merli – mi chiedo perché in Italia molto spesso arriviamo quasi ultimi sulle legislazioni riguardo le sperimentazioni mentre i nostri ricercatori devono andare all’estero. . Il proliferare di comitati bioetici che si vanno a cimentare su pareri singoli fa riflettere e siamo arrivati veramente al paradosso“, pensando all’ultimo Nobel consegnato proprio a chi studia tali cellule.