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Classe 1984, creativa e gustosa. Sabrina Tuzi l’abbiamo conosciuta grazie alla sua partecipazione al Premio Miglior Chef del Centro-Italia, ma avremo sicuramente mangiato un suo piatto perché, nonostante sia nata a Montottone, da anni lavora presso la Degusteria del Gigante. Dolce come una crema di zucca e patate, intrigante come il pollo speziato i suoi piatti hanno fatto parlare tutta l’Italia.

Quando è nata la passione per la cucina? La passione per la cucina è nata fin da bambina quando alle bambole preferivo giocare con pentoline e fornelli e si è radicata sempre più vedendo mia nonna e mia madre cucinare.

 

Qual è stato il percorso che ti ha portata a Firenze? L’esperienza di Firenze è arrivata dopo anni di gavetta…dopo la scuola alberghiera ho avuto l’opportunità di lavorare in ristoranti di prestigio come il Messer Chichibio qui a San Benedetto e al Reale di Niko Romito in Abruzzo prima di arrivare alla Degusteria del Gigante dove ho potuto esprimere liberamente il mio concetto di cucina.

Unica chef marchigiana che ha partecipato al Premio, cosa hai provato a rappresentare il tuo territorio? Essere l’unica, e per di più unica donna, a rappresentare la mia regione in una competizione nazionale è stato un motivo di orgoglio ma carico di responsabilità. Ho cercato con le mie ricette di rappresentare al meglio i prodotti che la nostra regione può offrire dalla montagna al mare che è un po’ il tratto caratteristico delle mie ricette dato che sono nata nell’entroterra fermano e lavoro ormai da tempo qui. E’ stata un emozione indescrivibile a livello lavorativo e personale e arrivare in finale spero che abbia reso orgoglio alla mia regione.

Hai partecipato al concorso con la crema di zucca e patate abbinata al pollo speziato; qual è il tuo piatto ideale? Quello che non ti stancheresti mai di cucinare? E di mangiare? Non c’è in particolare un mio piatto ideale. Tutti quelli che nascono da un’idea, da un ricordo o da una sensazione sono un po’ come “figli”; tipo il gelato al finocchi con biscotto all’olio extra vergine d’oliva, insalatina di arance e caramello alle olive nere, un dolce che nasce dall’insalata che a me piace moltissimo mangiare o il mio coniglio in porchetta, idea presa da un ricordo familiare della classica ricetta locale ma presentata con un tocco di innovazione. Non è facile dire qual è il piatto che non mi stancherei mai di cucinare dato che il mio menù varia spesso secondo la stagionalità, ma nel mangiare sono molto semplice: impazzisco davanti a un piatto di minestrone o per uno spaghettone pomodoro e basilico.

Descrivici la tua cucina. Cosa non deve mai mancare? La mia cucina? Semplice, essenziale e rivolta alla tradizione, ma con un pizzico di innovazione. Cosa non deve mai mancare? Bé, gli ingredienti fondamentali come un buon pomodoro, una bella selezione di formaggi, un buon olio d’oliva oltre a completare un buon piatto; può essere usato anche in pasticceria per crearne un gustoso gelato.

Qualche consiglio per gli appassionati e gli imbranati dei fornelli? Esiste l’ingrediente segreto? Provare e riprovare, la cucina è pazienza, dedizione, calma ed esperienza; diffido sempre da chi si improvvisa in qualsiasi campo o caso. L’ingrediente segreto… molti dicono il tocco personale; per me è l’amore e la passione per quello che si fa.