SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Saranno reintrodotte nella Riserva Naturale le tartarughe palustri e le specie floristiche protette. L’intervento rientra nel progetto europeo Restoration of Sentina Costal Wetland del programma “Life+Natura”, che sarà presentato in un incontro pubblico sabato alle ore 9.30 al secondo piano del Municipio.
L’INIZIATIVA – Durante la “Settimana di visite attive”, l’appuntamento di sabato offrirà interventi esplicativi sulle azioni svolte nella Riserva, nello specifico si parlerà delle opere di ripristino delle zone umide, della reintroduzione delle tartarughe palustri e delle specie floristiche scomparse; al termine verrà proiettato il video “Visita delle zone ripristinate” a cura della Fondazione Libero Bizzarri. Dalle 11.30 sarà possibile assistere alla messa in pratica delle proposte, grazie a Leonardo Gubellini, Giorgio Marini e l’associazione Amici della Sentina. La mattinata si concluderà alle 12.30 con un biobrunch presso la “Bioteca Picena” di via del Cacciatore.
LE PROSSIME ATTIVITA’ – Domenica, con appuntamento alle ore 9 da via del Cacciatore, si svolgerà l’uscita in bicicletta nell’area protetta per praticare il birdwatching. Mentre fino al 5 novembre sarà possibile visitare la mostra fotografica “La Sentina: prima e dopo il progetto Life Re.S.C.We.” esposta nella sala consiliare di viale De Gasperi.
IL PROGETTO – Il progetto, che ha permesso di creare zone umide scomparse a causa di azioni antropiche scorrette, ha fatto sì che fossero realizzati due laghetti, la zona retrodunale e due aree di raccolta delle acque, sentieri, passerelle, sei altane e una lunga linea di schermature per migliorare la possibilità di effettuare il birdwatching. I lavori del progetto detto Re.S.C.We. si è basato su sistemi di ingegneria naturalistica e sulle migliori pratiche europee per un costo complessivo che supera appena il milione di euro; finanziato al 50% dall’Unione Europea, ha visto il contributo del Comune rivierasco per 460.366 euro, del Comune ascolano per 22.416 euro, a cui si aggiungono 19.514 euro dalla Fondazione Univerde, 38.498 dalla Cras srl e 19.215 euro dalla Provincia di Pesaro a nome del Centro ricerco floristiche delle Marche.